Non siamo fortunati, lo diciamo subito a scanso di equivoci. Per lo meno rispetto alle interrogazioni che rivolgiamo al Sindaco e alla Giunta. E, con noi, ovviamente, la collettività che, tramite noi, li interpella. Quando va bene ci ritroviamo con delle risposte che a livello di contenuto non sono soddisfacenti. Quando va male non riceviamo risposta pur se, formalmente, una risposta vien data. È il caso della nostra interrogazione intitolata “Sempre più nebbia attorno al ponte di Grattacoppa”. L’avevamo presentata durante la seduta di martedì scorso del Consiglio Comunale. Ci era stato detto che, causa assenza dell’assessore competente, Roberto Giovanni Fagnani, titolare della delega ai Lavori Pubblici, sarebbe pervenuta risposta scritta.
Riassumiamo di seguito la vicenda. Il ponte sul fiume Lamone a Grattacoppa si trova ammalorato. Attualmente è aperto al traffico ma con divieto al transito di mezzi superiori a 20 tonnellate. Finalmente inserito il rifacimento nel piano degli investimenti per una spesa prevista complessiva di 2 milioni 800 mila euro, i lavori dovrebbero durare 2 anni con inizio entro questo mese e chiusura effettiva del ponte per 12 mesi. Al Comitato cittadino di Savarna, Grattacoppa e Conventello risulta che, a seguito di ritardi, l’inizio dei lavori per il rifacimento del ponte non avverrà prima del mese di febbraio 2020. La notizia di questi ritardi ha avuto forti ripercussioni sulla cittadinanza che attende una soluzione per questa problematica da anni. Pare che alcune opere di supporto alla viabilità siano attualmente al vaglio dell’Amministrazione Comunale. Proprio per avere chiarimenti e certezze come Ravenna in Comune abbiamo depositato interrogazione urgente, con richiesta “a Sindaco e Giunta:
- I motivi di questi ritardi, quando realmente inizieranno i lavori e per quanti mesi sarà chiuso il Ponte sul Lamone di Grattacoppa,
- Quali opere di supporto alla viabilità sono al vaglio per mitigare le enormi problematiche che la chiusura del ponte creerà alla cittadinanza,
- Se abbiano intenzione di convocare urgentemente un’assemblea pubblica per spiegare la situazione e discutere con gli abitanti di quei territori le possibili soluzioni ai problemi che si stanno creando”.
Da parte dell’Assessore Fagnani è pervenuta la seguente risposta:
“In riferimento all’intervento denominato “LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE ED ADEGUAMENTO SISMICO PONTE SUL FIUME LAMONE” ad oggi, a seguito di esperimento di procedure di gara, e verificata la congruità dei prezzi è in corso l’affidamento dei lavori (determina dirigenziale di affidamento).
L’inizio dei succitati lavori sono subordinati allo spostamento delle condotte dei sottoservizi di Hera (condotta acquedotto, gas e fognatura in pressione) in quanto tali condotte risultano fissate all’esistente ponte.
I lavori, in capo ad Hera, sono in corso e consistono nella realizzazione di nuove condotte che attraversano il Fiume Lamone con la tecnologia NO-Dig (perforazione teleguidata) e che pertanto non interferiranno con il nuovo impalcato.
La durata dell’intervento denominato “LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE ED ADEGUAMENTO SISMICO PONTE SUL FIUME LAMONE” sarà di 410 giorni (naturali e consecutivi).
In fase di progettazione esecutiva, con il supporto del Servizio di Mobilità e Viabilità, è stato definito il piano di deviazione per la viabilità alternativa in fase di realizzazione”.
Alla “risposta” è fatta seguire quella che viene definita “una cronistoria delle indagini e dei provvedimenti sul Ponte sul Fiume Lamone” tra il 31 dicembre 2014 e il 4 ottobre u.s.
Riassumendo:
- Riguardo alla prima domanda non sono stati comunicati eventi imprevisti o imprevedibili impeditivi dell’inizio dei lavori nel corrente mese di ottobre (solo un elenco di ordinari accadimenti nella procedura di gara), non si dice quando inizieranno i lavori (della durata di 410 giorni e con partenza al termine della realizzazione di nuove condotte da parte di Hera) né per quanto tempo il ponte verrà chiuso (dato totalmente assente),
- Per quanto attiene la seconda richiesta è confermata la necessità di mettere in piedi un piano di viabilità alternativa (ma non è spiegato quale esso sia),
- Infine, circa la richiesta di urgente convocazione di assemblea pubblica per fornire dirette informazioni agli abitanti del territorio interessato, sembra che il passaggio sia sfuggito all’assessore (nessun impegno, nessuna risposta).
Come avremmo detto per bocca del nostro capogruppo Massimo Manzoli in Consiglio Comunale, se in tale sede si fosse presentato a rispondere, non siamo assolutamente soddisfatti Assessore del riscontro ricevuto. E, con noi, la comunità a cui una risposta urgente era, e resta, dovuta.
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