Avevamo presentato un’interrogazione urgente al Sindaco dopo aver ricevuto le comprensibili rimostranze dei mezzanesi che, abitando lungo l’argine del Lamone, in via Barbè, si trovano da mesi a convivere con la giungla. Animali in casa (c’è chi si è ritrovato perfino un serpente nel bagno!), tanti insetti, un’abbondante (a dir poco) vegetazione che, invaso l’argine, sta colonizzando la strada adiacente. Al punto cui siamo arrivati oggi abbiamo accumulato abbastanza materiale per girarci un film: Il serpente di via Barbè.
Ci starebbe bene una sorta di antefatto. Si potrebbe iniziare con una panoramica dell’argine mentre scorrono le parole “Tanti mesi fa in un paese non così lontano da Ravenna…”
Il primo tempo potrebbe incentrarsi sulla risposta del Comune, giunta a seguito dell’interrogazione di Ravenna in Comune. Dopo che per mesi i residenti sono stati rimpallati da un ufficio all’altro, la risposta/scaricabarile è stata: io non c’entro. Ossia tutta la responsabilità è della Regione Emilia-Romagna cui spetterebbe, per competenza esclusiva, la manutenzione degli argine. Più precisamente “gli sfalci delle arginature rientrano nelle normali attività di manutenzione che il servizio (l’Area Romagna dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile) svolge”. Parola dell’assessore “Dart” Baroncini a seguito di consultazione degli uffici comunali che così conclude: “abbiamo inviato la Sua richiesta ai tecnici della Regione affinché si provveda ad eseguire l’intervento di sfalcio in tempi rapidi” fermo restando che “normalmente vengono eseguiti in periodo autunnale/invernale”.
Il secondo tempo sposterebbe le riprese a Bologna. Dalla Regione, infatti, è appena arrivato riscontro a Baroncini: “Il tratto arginale in questione è in concessione alla Agribio di Faenza (determina 4231 del 12.12.2017) che sfrutta lo sfalcio per la commercializzazione delle balle di fieno. Ho contattato la ditta che mi riferisce che l’anno scorso quando in estate hanno sfalciato, ci sono state vivaci proteste per lo sporco creato sulla sede stradale perché per la realizzazione delle balle di fieno non si usa il trincia che non sparge residui ma la barra che stende il fieno tagliato che in quel tratto ricade sulla strada. Quindi anche lo scorso anno, Danilo aveva fatto intervenire una delle nostre ditte impegnate nella manutenzione per trinciare la pendice esterna arginale. La ditta Agribio chiederà lo stralcio del tratto in oggetto dalla concessione perché non può sfruttarlo causa la presenza della strada al piede arginale”. E così prosegue: “A questo punto direi che entro pochi giorni facciamo intervenire l’impresa che lavora per noi (manutenzione 2018 in fase finale) e procediamo allo sfalcio della pendice arginale sterna dal ponte di Mezzano verso monte lungo tutta la via Barbè ed oltre. Bisogna sottolineare però che l’Agenzia provvede allo sfalcio degli argini non per arredo urbano, ma ai fini della protezione civile in vista della stagione invernale. Date le cifre di finanziamento di cui disponiamo per la manutenzione annuale, riusciamo a fare UNA pulizia annua che realizziamo normalmente prima dell’inverno”.
E poi ci starebbe bene un bel finale strappalacrime a sorpresa. Già, perché così finisce la lettera dalla Regione: “Per quanto riguarda l’invasione della sede stradale da parte della vegetazione arginale, la competenza ricade sul gestore della viabilità locale”. I titoli di coda scorrerebbero così sulle immagini di Palazzo Merlato. Con buona pace di Dart “io non c’entro” Baroncini.
Ci piacerebbe sondare il gradimento del pubblico mezzanese alla fine dello “spettacolo”… Se la “critica” rimanesse ben impressionata, da qui alle elezioni regionali, ci sarebbe tempo per girare il sequel: Il serpente (o il Comune) colpisce ancora!
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