Martedì scorso il Consiglio Comunale ha deliberato una riduzione dei terreni precedentemente individuati come edificabili. Si tratta di 92 ettari che torneranno alla destinazione agricola in variazione, rispettivamente, per 53 ettari già destinati ad aree residenziali e 39 a produttive/miste. Si direbbe una buona notizia e, effettivamente, lo è. Ed infatti l’abbiamo approvata benché promossa dalla maggioranza.
“Con l’approvazione della delibera di variante in riduzione al Piano strutturale comunale proseguiamo nella politica di riduzione del consumo di suolo – ha affermato l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte –, in favore del riuso del terreno edificato, della rigenerazione urbana, privilegiando il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente finalizzato alla salvaguardia del territorio agricolo e della promozione dell’attività agricola, rispetto al modello urbano basato sull’espansione”. In realtà, come è costretta ad ammettere l’assessora, si tratta semplicemente di venire incontro alle richieste dei proprietari che, dopo lo scoppio della bolla speculativa, si sono ritrovati tasse alte (a causa della edificabilità dei terreni) senza prospettiva di effettivo ritorno economico dai possibili investimenti edificatori.
Non per questo la presente Amministrazione può raccontare, sperando di essere creduta, di avere un animo propenso ad evitare il consumo di suolo. E ciò nonostante le continue dichiarazioni in tal senso in tutti i consigli comunali in cui si tratta del tema. Che guarda caso, recitano più o meno sempre la stessa formuletta: noi siamo l’Amministrazione più contraria al consumo di suolo che ci sia al mondo ma dobbiamo rispettare quanto deciso prima di noi (da altre amministrazioni sempre a guida PD) e quindi va accordata questa variazione in aumento, va approvato questo nuovo centro commerciale, va rilasciato questo permesso per una nuova lottizzazione, ecc. ecc.
Il risultato? Lo mette nero su bianco ISPRA – l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ente pubblico istituito con legge dello Stato e vigilato dal Ministero dell’Ambiente, nell’edizione 2019 del Rapporto sul consumo di Suolo relativi all’anno scorso. Lo si può leggere QUI. La nostra regione è la terza, in Italia, con 215.890 ha, ad un’incollatura dalla seconda, il Veneto, che di suolo ne ha consumato 227.368 ha. La prima è la Lombardia con 310.642 ha. Se guardiamo al territorio comunale, Ravenna è in testa alla classifica regionale, con 7.032 ettari. Tra i comuni con più di 100.000 abitanti, poi, siamo riusciti a conquistarci una citazione (in termini negativi) per l’aumento tra i più imponenti a livello di cementificazione intervenuto tra 2017 e 2018!
Questo per il passato. Ma possiamo effettivamente affidarci speranzosi ad un’inversione di tendenza per il futuro? Certo, se si dà retta alla Del Conte, poiché l’Amministrazione si muove nel solco tracciato “dal riconoscimento dei valori fondanti e degli obiettivi strategici della Legge regionale 24/2017 sulla tutela e l’uso del territorio”.
Noi restiamo scettici. Intanto poiché quella regionale non è tutta ‘sta gran legge, esaltando come fa il livello della trattativa pubblico-privato rispetto alla pianificazione urbanistica. Né ci convincono le credenziali “verdi” del PD. Un esempio tra i tanti? L’entusiasmo del consigliere regionale e collega di partito della Del Conte, Gianni Bessi, per la prospettiva futura di ben 200 ha di nuove superfici cementificate al posto dei terreni agricoli di Porto Fuori. Per farci cosa? Nuove aree logistiche destinate a restare vuote in quanto da realizzarsi a spese dell’Ente Porto in assenza di qualunque analisi di impiego futuro! Ma allora perché impuntarsi a realizzarle? Per tombarci dentro i fanghi del porto…
Per il PD nulla cambia, bolla speculativa o meno, crisi della cooperazione edilizia o meno: verdi a parole, cementificatori nei fatti.
#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #consumodisuolo
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Del Conte: “Proseguiamo verso la riduzione del consumo di suolo. Con la variante al Psc tornano agricoli 92 ettari di terreno prima edificabili”
Sorgente: delibera per ridurre l’edificabilità
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Consumo di suolo: il rapporto ISPRA
Sorgente: i dati del rapporto
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«La nuova legge urbanistica? Suolo minacciato e territorio merce per fare profitti»
Sorgente: L’incontro sulla legge regionale organizzato da Ravenna in Comune
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L’entusiasmo del PD per 220 ha di nuove piastre logistiche
Sorgente: PD cemento su Porto Fuori