IL PARCO DEL VILLAGGIO

«Il Comitato per la salvaguardia del parco di via Nizza, ritenendo le nuove proposte bene articolate e valida l’alternativa che se ne ricava, ringrazia il sindaco e l’amministrazione comunale intera, maggioranza ed opposizione, per il risultato prodotto in breve tempo». È la conclusione di una vicenda e di un comunicato.

Della vicenda come Ravenna in Comune ce ne eravamo occupati ai primi di giugno quando, il nascente comitato, aveva appena lanciato la petizione. Scrivevamo: «In fondo a Via Nizza, tra Via del Vascello e Via Talamone, nella zona che i residenti chiamano “Villaggio” e i non residenti Quartiere Nullo Baldini, c’è un’area verde. È lì da 50 anni, verde superstite non cementificato dall’urbanizzazione di quel pezzo di campagna. D’improvviso è spuntata fuori la possibilità che l’area, “il Parco” nel lessico di “quelli del Villaggio”, venisse “convertito” in Polo per l’Infanzia “Talamone”. In altri termini, che scomparisse per farci una scuola sulla base di una progettualità di quindici anni fa. È successo allora che “quelli del Villaggio” si siano attivati, petizione, gruppo chat su WhatsApp, passaparola, contatto con l’opposizione in Consiglio… Hanno anche proposto alternativa per non disperdere finanziamenti e raggiungere lo scopo, unendo “l’utile al dilettevole”: rimettere mano alla scuola ex infermieri ridotta a rudere che si affaccia a pochi metri di distanza su Via Palestro. Ancisi, che tra l’altro in quella scuola ci ha insegnato quando era frequentata dagli alunni delle elementari, ha dato il suo appoggio. Ma anche Francesconi dei Repubblicani, cioè un pezzo di maggioranza. E poi Legambiente. Noi di Ravenna in Comune, non possiamo che essere dello stesso avviso, ça va sans dire».

Venerdì scorso il Sindaco e gli assessori ai Lavori Pubblici e all’Istruzione hanno infine incontrato i cittadini. Hanno confermato la retromarcia innescata dal Sindaco quando gli era piombata addosso la patata bollente: “il Parco” sarà lasciato al suo posto e il polo scolastico, che verrà comunque costruito “senza perdere i finanziamenti pubblici già acquisiti”, sarà realizzato da un’altra parte. Dove? Non l’ha detto. Si sa solo che la nuova ubicazione «è molto più adatta allo scopo – scrivono i residenti –, per ragioni di salvaguardia ambientale, favorevole ubicazione, accessibilità veicolare, ecc». Il 20 settembre prossimo la petizione sarà discussa in seduta pubblica nel salone del Consiglio comunale, ad opera delle commissioni Affari istituzionali e Ambiente, e si avranno maggiori dettagli. Quel che è certo, essendo già stato escluso dal Sindaco, è che non verrà ristrutturata a questo scopo la scuola infermieri di Via Palestro, che parrebbe invece destinata ad essere abbattuta e l’area riconvertita a verde pubblico.

A questo punto, però, lasciateci fare i bastian contrari. Non perché si sia insoddisfatti del salvataggio dell’area verde che pareva destinata ineluttabilmente a cementificazione. Al contrario, ne siamo ben contenti. E non siamo nemmeno dispiaciuti che dopo tanti anni si voglia finalmente risolvere il problema del rudere di Via Palestro. È che ci torna su quello che scrivevamo il giugno scorso. Non ci sembra, purtroppo, che abbia perso di attualità. Dunque, in attesa di scoprire, dove il Sindaco intenda realizzare la nuova struttura scolastica, lo riproponiamo.

«Per una volta tutti d’accordo, allora. Tutto bene dunque? Al di là che “si dice gatto quando ce l’hai nel sacco” e dunque si deve aspettare che escano atti amministrativi che diano concretezza al dichiarato, qualcosa non torna. Se tutti, ma proprio tutti tutti, sono d’accordo che eliminare un’area verde intatta quando si può riqualificarne un’altra costituisce una buona pratica di buon senso amministrativo… perché l’Amministrazione Cittadina ha cercato di violarla? Perché i cittadini si sono dovuto attivare per evitare il peggio? Perché nessuno aveva sottoposto prima a livello di decentramento la questione che è esplosa solo quando alcuni frequentatori del parco hanno notato dei tecnici comunali che vi effettuavano dei carotaggi? Perché l’Amministrazione Comunale, interrompendo consolidato uso, non la smette di cercare di farla in barba ai cittadini, mettendoli di fronte al fatto compiuto per paura che possano ostacolare il proprio volere? Perché non cominciare a considerare la collettività per quel che è, cioè l’insieme dei cittadini per il cui bene l’Amministrazione amministra? Perché non apprezzare la possibilità che dal confronto possano sorgere delle proposte per fare meglio?».

#MassimoManzoli #RavennaInComune #ravenna #nullobaldini

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L’ex scuola infermieri potrebbe essere abbattuta per ampliare il cortile di un asilo

Sorgente: Arriva la conferma per l’area di via Nizza

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