Le acque della piscina comunale non sono né chiare né fresche né, tanto meno, dolci, a giudicare dagli esiti dell’incontro che abbiamo promosso come Ravenna in Comune assieme al Gruppo Misto e alla Pigna. Certo, non potevano uscire fuori le idee dal cappello del sindaco, quelle idee sottratte sin qui all’esame del Consiglio Comunale ed enunciate invece alla stampa, come ormai costume di questa Giunta. Non potevano perché il Sindaco non c’era. C’erano però le società sportive che fanno attività nell’impianto attuale di via Falconieri. Così, se non sono venute le risposte, si sono messi per bene in fila i dubbi che chi è di casa nella piscina comunale si pone per l’immediato futuro. E non sono dubbi da poco, avanzati da società che pur fanno capo a storiche associazioni che, un tempo, si sarebbero dette di riferimento per i partiti della maggioranza in Comune.
Il più grande riguarda cosa succederà dopo il 30 giugno, cioè tra una quarantina di giorni, quando scadrà senza possibilità di ulteriori proroghe e quindi definitivamente la gestione attuale. Assumerà la gestione direttamente il Comune? E come? Il timore generale è che si giunga ad una interruzione delle attività anche se nessuna delle società è disposta ad accettare una simile evenienza.
Altri dubbi riguardano la nuova piscina da realizzare: una ipotesi che di fatto butta nella pattumiera della storia il project financing di Ar.Co. Lavori cioè la proposta di finanza privata su progetto architettonico di NUOVOSTUDIO (quelli del SigarOne, per intenderci) difesa fino al “contrordine compagni” dall’assessore Fagnani.
L’opposizione, tutta l’opposizione, ha preteso un Consiglio Comunale Straordinario per avere le risposte dal Sindaco il prossimo 28 maggio. Le società sportive pretendono di ottenere dal Sindaco le risposte anche prima. Vedremo se, come al solito, il Sindaco cercherà di raccontare solo quello che vuole fuori dalle sedi istituzionalmente previste.
A questo punto, dove possa una Giunta, incapace di sovrintendere alla manutenzione di una piscina esistente, trovare le capacità di realizzare un nuovo palazzetto dello sport è fonte di legittimo dubbio. Un altro che si aggiunge al nutrito elenco.
#MassimoManzoli #RavennaInComune #ravenna #piscinacomunale
Il più grande riguarda cosa succederà dopo il 30 giugno, cioè tra una quarantina di giorni, quando scadrà senza possibilità di ulteriori proroghe e quindi definitivamente la gestione attuale. Assumerà la gestione direttamente il Comune? E come? Il timore generale è che si giunga ad una interruzione delle attività anche se nessuna delle società è disposta ad accettare una simile evenienza.
Altri dubbi riguardano la nuova piscina da realizzare: una ipotesi che di fatto butta nella pattumiera della storia il project financing di Ar.Co. Lavori cioè la proposta di finanza privata su progetto architettonico di NUOVOSTUDIO (quelli del SigarOne, per intenderci) difesa fino al “contrordine compagni” dall’assessore Fagnani.
L’opposizione, tutta l’opposizione, ha preteso un Consiglio Comunale Straordinario per avere le risposte dal Sindaco il prossimo 28 maggio. Le società sportive pretendono di ottenere dal Sindaco le risposte anche prima. Vedremo se, come al solito, il Sindaco cercherà di raccontare solo quello che vuole fuori dalle sedi istituzionalmente previste.
A questo punto, dove possa una Giunta, incapace di sovrintendere alla manutenzione di una piscina esistente, trovare le capacità di realizzare un nuovo palazzetto dello sport è fonte di legittimo dubbio. Un altro che si aggiunge al nutrito elenco.
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