Ieri c’è stato un presidio in piazza del Popolo a Ravenna di Silp-Cgil e Fp-Cgil di Ravenna per protestare contro il mancato rinnovo del contratto per gli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria. Le rivendicazioni del sindacato riguardano circa un migliaio di lavoratori in tutta la provincia di Ravenna, incluso il personale della Guardia di Finanza, della Forestale e dei Carabinieri. Il contratto è scaduto a fine 2018 ed è sicuramente molto meno dei 12 anni da che manca il rinnovo del contratto per i lavoratori della sanità privata. Né è l’unico contratto ad essere scaduto al 31 dicembre 2018 senza un rinnovo: analoga sorte è toccata ai lavoratori dei porti, ad esempio.
Va considerato però che in questo caso il datore di lavoro è lo Stato che, invece di marcare in positivo una differenza rispetto al padrone privato, continua nella pratica a scimmiottare nei modi e nei contenuti il settore privato. Va inoltre ricordato che le proteste di ieri fanno da apripista per tutto il pubblico impiego che aspetta di veder rinnovato nei giusti termini contratti che, alla scorsa tornata, hanno visto un blocco di 8 anni, interrotto soltanto da una sentenza di condanna della Corte Costituzionale. Blocco che ha portato per alcune categorie, ad esempio i lavoratori pubblici dei porti, ad una riduzione dello stipendio ancora in corso (oltre all’attivazione di cause che ne hanno contestato la legittimità: il lavoro è stato prestato ma lo stipendio a posteriori decurtato!).
Infine risulta paradossale che ministri che non perdono occasione per siparietti davanti alle telecamere, indossando la divisa dei lavoratori impegnati a garantire la pubblica sicurezza, siano disinteressati alle condizioni di lavoro di quegli stessi lavoratori la cui parte fingono di voler prendere. Dichiarano così i sindacati: “Non ci stiamo ad essere prigionieri di un uso propagandistico della sicurezza per fini elettorali. Il lavoro prezioso che viene svolto quotidianamente a tutela dei cittadini e delle istituzioni merita di essere valorizzato nelle condizioni di vita, di lavoro e nel riconoscimento economico. Solo il rinnovo del contratto può restituire agli operatori di Polizia piena dignità”. Ravenna in Comune conferma la propria solidarietà con tutti i lavoratori: siamo nati con una chiara scelta di campo e stiamo dalla parte delle rivendicazioni contrattuali di chi lavora. Lasciamo ad altri il racconto del patto tra le forze produttive e dell’inesistenza di conflitto tra lavoratori e padroni, tutti ugualmente ospitati sotto l’ombrello di uno stesso partito. Noi, stiamo con i lavoratori!
Va considerato però che in questo caso il datore di lavoro è lo Stato che, invece di marcare in positivo una differenza rispetto al padrone privato, continua nella pratica a scimmiottare nei modi e nei contenuti il settore privato. Va inoltre ricordato che le proteste di ieri fanno da apripista per tutto il pubblico impiego che aspetta di veder rinnovato nei giusti termini contratti che, alla scorsa tornata, hanno visto un blocco di 8 anni, interrotto soltanto da una sentenza di condanna della Corte Costituzionale. Blocco che ha portato per alcune categorie, ad esempio i lavoratori pubblici dei porti, ad una riduzione dello stipendio ancora in corso (oltre all’attivazione di cause che ne hanno contestato la legittimità: il lavoro è stato prestato ma lo stipendio a posteriori decurtato!).
Infine risulta paradossale che ministri che non perdono occasione per siparietti davanti alle telecamere, indossando la divisa dei lavoratori impegnati a garantire la pubblica sicurezza, siano disinteressati alle condizioni di lavoro di quegli stessi lavoratori la cui parte fingono di voler prendere. Dichiarano così i sindacati: “Non ci stiamo ad essere prigionieri di un uso propagandistico della sicurezza per fini elettorali. Il lavoro prezioso che viene svolto quotidianamente a tutela dei cittadini e delle istituzioni merita di essere valorizzato nelle condizioni di vita, di lavoro e nel riconoscimento economico. Solo il rinnovo del contratto può restituire agli operatori di Polizia piena dignità”. Ravenna in Comune conferma la propria solidarietà con tutti i lavoratori: siamo nati con una chiara scelta di campo e stiamo dalla parte delle rivendicazioni contrattuali di chi lavora. Lasciamo ad altri il racconto del patto tra le forze produttive e dell’inesistenza di conflitto tra lavoratori e padroni, tutti ugualmente ospitati sotto l’ombrello di uno stesso partito. Noi, stiamo con i lavoratori!
Presidio, in piazza del Popolo a Ravenna, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto collettivo degli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria. A scendere in campo Silp Cgil e Fp Cgil, che hanno anche avuto un breve confronto con il prefetto Enrico Caterino. Le rivendicazioni del sindacato riguardano circa un migliaio di lavoratori in tutta la provincia di Ravenna, incluso il personale della Guardia di Finanza, della Forestale e dei Carabinieri. La protesta non è isolata ma si è tenuta in diverse città italiane e, in Emilia-Romagna, anche a Bologna e Modena.
Sorgente: RAVENNA: Presidio contro il mancato rinnovo del contratto di Polizia | VIDEO