Lo scorso 9 aprile il PD si è approvato l’ok a pasticciare con Sapir Engineering, costola del gruppo Sapir, al fine di “trasformarla” in una società di servizi di ingegneria da chiamare “Acqua Ingegneria”. Sapir Engineering nasce nel 2007 per mettere fuori da Sapir tutta la struttura tecnica, risultata sovrabbondante dopo l’entrata nella piena operatività dell’Autorità Portuale, ente pubblico il cui ruolo a Ravenna era stato esercitato per anni proprio da Sapir. L’idea era stata di creare una società in house, finalizzata a fornire le proprie prestazioni sul libero mercato per la quota non più necessaria per Sapir.
Qual è l’asset più importante (l’unico, potremmo dire) di una società che fornisce servizi di ingegneria? Il personale, ovviamente! Dunque se, come riporta la documentazione allegata alla delibera, Sapir Engineering non è più di interesse di Sapir mentre è di interesse per Romagna Acque, l’Autorità di Sistema Portuale ed altri soci pubblici (che devono pagar pegno!), la soluzione più ovvia è quella di sciogliere la società ed assorbire l’asset, cioè il personale, tramite assunzione diretta, appunto, da parte di Romagna Acque, Autorità di Sistema Portuale e minori.
Invece la complicata soluzione pensata dal PD e illustrata in Commissione e in Consiglio Comunale è stata quella di scindere Sapir Engineering, mantenendo alcuni rami aziendali in Sapir, e ribattezzare in Acqua Ingegneria la restante porzione, ridefinendone la proprietà attraverso successivi aumenti e passaggi di capitale. Perché? Perché, viene dichiarato, sarebbe il modo migliore di raggiungere l’obiettivo di “aumentare la capacità di investimento pubblica relativamente a servizi pubblici di interesse generale a rilevanza economica, e la realizzazione di opere pubbliche necessarie allo sviluppo delle attività industriali nell’area di riferimento”…
Non siamo stati convinti né dalla discussione sviluppatasi in Commissione né da quella effettuata in sede di Consiglio Comunale e, pertanto, abbiamo espresso voto negativo, non ritenendo che l’operazione così delineata abbia caratteristiche di pubblico interesse.
Il WWF della Provincia di Forlì-Cesena sta tenendo monitorata la situazione nel timore di una escalation nella cementificazione in collina, un boom nella costruzione di invasi da parte di Romagna Acque. Ha messo in dubbio l’operazione anche sotto il profilo della competenza strettamente portuale e non correlata al fabbisogno di Romagna Acque del personale. Dopodiché ha dato conto di quanto emerso nella riunione della Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali dell’Assemblea legislativa della nostra Regione svoltasi lo scorso 2 aprile. Riporta il WWF: “dalla commissione si viene a sapere che Sapir, partner del progetto, va a dismettere la società interna Sapir Engineering perché non ha più valenza strategica. Così una parte dei dipendenti viene riassorbito dalla stessa Sapir, una parte confluisce nell’Autorità portuale di Ravenna, mentre i restanti quattro ingegneri, non nove come annunciato dal presidente di Romagna Acque Tonino Bernabè, vanno nella nuova società Acqua Ingegneria”. https://www.forlitoday.it/…/nuove-dighe-ancora-lite-tra-wwf…
Poiché, come detto, l’asset di maggior rilevanza di una società di ingegneria è costituito dal personale che vi opera, risulta di particolare interesse appurare proprio quanto non emerge dalla documentazione fornita ai consiglieri: come verrà gestito il personale su cui oggi può contare Sapir Engineering? Chiediamo al Sindaco di voler fornire con cortese urgenza la risposta a questa fondamentale domanda. Il PD ha più volte escluso logiche di poltrone nella decisione. Al Sindaco Michele de Pascale l’onere di dissipare il dubbio.
[nell’immagine, lo screenshot della pagina web di Sapir Engineering. Il sito, non aggiornato nella versione in inglese, indica ancora come “General Manager and Technical Manager”, l’Ingegner Leonello Sciacca, “papà” della società, la cui uscita di scena ha segnato anche la “fine” di Sapir Engineering http://www.sapireng.it/eng/ ]
#MassimoManzoli #RavennaInComune #ravenna #porto #autoritàportuale#romagnaacque #sapir
Qual è l’asset più importante (l’unico, potremmo dire) di una società che fornisce servizi di ingegneria? Il personale, ovviamente! Dunque se, come riporta la documentazione allegata alla delibera, Sapir Engineering non è più di interesse di Sapir mentre è di interesse per Romagna Acque, l’Autorità di Sistema Portuale ed altri soci pubblici (che devono pagar pegno!), la soluzione più ovvia è quella di sciogliere la società ed assorbire l’asset, cioè il personale, tramite assunzione diretta, appunto, da parte di Romagna Acque, Autorità di Sistema Portuale e minori.
Invece la complicata soluzione pensata dal PD e illustrata in Commissione e in Consiglio Comunale è stata quella di scindere Sapir Engineering, mantenendo alcuni rami aziendali in Sapir, e ribattezzare in Acqua Ingegneria la restante porzione, ridefinendone la proprietà attraverso successivi aumenti e passaggi di capitale. Perché? Perché, viene dichiarato, sarebbe il modo migliore di raggiungere l’obiettivo di “aumentare la capacità di investimento pubblica relativamente a servizi pubblici di interesse generale a rilevanza economica, e la realizzazione di opere pubbliche necessarie allo sviluppo delle attività industriali nell’area di riferimento”…
Non siamo stati convinti né dalla discussione sviluppatasi in Commissione né da quella effettuata in sede di Consiglio Comunale e, pertanto, abbiamo espresso voto negativo, non ritenendo che l’operazione così delineata abbia caratteristiche di pubblico interesse.
Il WWF della Provincia di Forlì-Cesena sta tenendo monitorata la situazione nel timore di una escalation nella cementificazione in collina, un boom nella costruzione di invasi da parte di Romagna Acque. Ha messo in dubbio l’operazione anche sotto il profilo della competenza strettamente portuale e non correlata al fabbisogno di Romagna Acque del personale. Dopodiché ha dato conto di quanto emerso nella riunione della Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali dell’Assemblea legislativa della nostra Regione svoltasi lo scorso 2 aprile. Riporta il WWF: “dalla commissione si viene a sapere che Sapir, partner del progetto, va a dismettere la società interna Sapir Engineering perché non ha più valenza strategica. Così una parte dei dipendenti viene riassorbito dalla stessa Sapir, una parte confluisce nell’Autorità portuale di Ravenna, mentre i restanti quattro ingegneri, non nove come annunciato dal presidente di Romagna Acque Tonino Bernabè, vanno nella nuova società Acqua Ingegneria”. https://www.forlitoday.it/…/nuove-dighe-ancora-lite-tra-wwf…
Poiché, come detto, l’asset di maggior rilevanza di una società di ingegneria è costituito dal personale che vi opera, risulta di particolare interesse appurare proprio quanto non emerge dalla documentazione fornita ai consiglieri: come verrà gestito il personale su cui oggi può contare Sapir Engineering? Chiediamo al Sindaco di voler fornire con cortese urgenza la risposta a questa fondamentale domanda. Il PD ha più volte escluso logiche di poltrone nella decisione. Al Sindaco Michele de Pascale l’onere di dissipare il dubbio.
[nell’immagine, lo screenshot della pagina web di Sapir Engineering. Il sito, non aggiornato nella versione in inglese, indica ancora come “General Manager and Technical Manager”, l’Ingegner Leonello Sciacca, “papà” della società, la cui uscita di scena ha segnato anche la “fine” di Sapir Engineering http://www.sapireng.it/eng/ ]
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