Dopo la commissione 4 avvenuta ieri in Municipio a cui era presente anche il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Daniele Rossi, oltre a dirigenti e rappresentanti di altri Enti coinvolti, restano molti dubbi sulle questioni che sollevammo con un intervento sul tema il tre gennaio scorso. Dal nostro intervento iniziarono una lunga serie di attività: chi ha sorvolato la Piallassa, chi ha fatto foto in loco (tutti mettendo a disposizione materiale utile alla discussione), interventi a mezzo stampa. Ieri è stata l’occasione per affrontare, purtroppo per noi, solo alcune tematiche visto il parziale ordine del giorno proposto dai consiglieri richiedenti capitanati dal Presidente della commissione Ambiente.
Nonostante la querelle iniziale tra il Presidente-Relatore e alcuni consiglieri, nonostante il primo consigliere sia potuto intervenire solamente dopo un’ora e quaranta minuti dall’orario di convocazione, c’è stato modo di capire alcuni punti importanti. I lavori che l’Autorità Portuale ha commissionato, riguardando la porzione della Piallassa a destinazione non portuale, sono ovviamente al di fuori delle aree sulle quali l’Ente esercita le proprie competenze portuali. Infatti sono esterne alla porzione di territorio disciplinata dal piano regolatore portuale. Abbiamo sempre espresso grande preoccupazione sull’Ente che avrà responsabilità del regolare funzionamento del complesso sistema idraulico e della manutenzione, dopo che i lavori saranno finiti. Il Presidente Rossi ha affermato che l’obbligo attualmente è in capo all’Autorità Portuale ma sarà da rivedere completamente e il dirigente Gregorio (a nome degli uffici, ma anche della Giunta) ha confermato che l’intenzione è di procedere con una convenzione (citando quella di “Punte Alberete”) per dirimere la questione e coinvolgere i vari Enti. Potrebbe essere una risposta positiva, non fosse che il presidente Rossi ha affermato una possibile “fine lavori” entro fine anno e di questa “idea di convenzione” nessuno sa nulla o almeno nulla è stato approfondito. Chi gestirà a inizio 2020 (se tutto andrà liscio) l’area “rinaturalizzata”? La domanda che facemmo mesi fa resta ancora senza risposta.
Altro tema su cui resta un alone di nebbia fitta è quello dei materiali da utilizzarsi per terminare il progetto: una modifica normativa del 2015 ha bloccato i lavori a cui si sono aggiunte le note problematiche delle casse di colmata ravennati. La conclusione è che, ad oggi, non si sa con quali materiali andare a terminare le opere. Questo un po’ contrasta con l’affermazione dello stesso Rossi che prevede uno sblocco dei lavori entro un paio di mesi. Come è possibile sbloccare i lavori in così poco tempo se ancora si stanno “cercando soluzioni alternative” per i materiali?
Altra questione che resta irrisolta e su cui noi chiedemmo lumi a inizio anno è quella del cosiddetto “cimitero delle navi”: tema proposto anche nella relazione video del primo firmatario ma su cui, non essendo stata invitata la Capitaneria di Porto, non è stato possibile ragionare. Il presidente Rossi ha comunicato di aver più volte sollecitato la Capitaneria per trovare una soluzione e questo ci fa piacere naturalmente, dal lato della Giunta però non è giunta alcuna voce né risposta. Il tutto reso ancora più grave dal deterioramento in atto di uno dei relitti, il Berkan B, con grave rischio di disastro ambientale ed ostacoli alla navigazione per la possibile ostruzione del canale portuale di accesso alla Piallassa. Quindi, ad oggi, nessuno sa se quei relitti verranno spostati, smantellati, tra quanto tempo oppure se dovremo considerarli come parte della struttura della “nuova” Piallassa Piomboni.
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Non ha sciolto tutti i dubbi la commissione, cui era presente anche il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Daniele Rossi, sulle criticità della Pialassa Piomboni
Sorgente: Pialassa Piomboni insabbiata, presto al via i lavori: “Ma resta ancora molta ‘nebbia’”