Coccolia: un territorio delicato oggetto di una nuova possibile aggressione

Il Consiglio Territoriale della zona 7 (Roncalceci e frazioni viciniori) si è trovato a dover esprimere un parere e quindi votare, nella prima seduta post-estiva, il progetto di allargamento e potenziamento dell’azienda Molino Spadoni.
Il voto è stato favorevole a larghissima maggioranza, con un voto di astensione di uno dei due consiglieri di Lista per Ravenna, e l’unico voto contrario di Ravenna in Comune.
Credo che sia giusto proporre una riflessione sulla vicenda e sul perché del mio voto contrario.
Al momento in cui viene proposto un ampliamento di un’azienda, massiccio in relazione al territorio su cui dovrà insistere l’opera, il principio di precauzione non deve mai essere lasciato da parte. Ebbene, l’area su cui si dovrà svolgere l’intervento è di circa 21.000 metri quadrati, circa due campi da calcio di serie A. Area – questo è vero – già destinata a insediamenti produttivi, ma non necessariamente ad un unico grande intervento, impermeabilizzerà 21.000 metri quadri di suolo, in una realtà adagiata interamente sulla sponda di un fiume. Inoltre, tutte le persone che percorrano anche solo saltuariamente la Statale Ravegnana sanno bene che Coccolia è una zona assolutamente critica dal punto di vista del traffico, incluso quello pesante, in parte destinato proprio alle attività di Molino Spadoni, e non possono che guardare con la massima preoccupazione all’eventualità di un incremento del traffico di camion nella zona e nella frazione.
Va poi detto che la consultazione della popolazione è stata, a mio parere, pressoché nulla. Forse, forti del fatto che Coccolia in certo qual modo vive della vita di questa azienda, sia l’ impresa sia l’Amministrazione Comunale hanno ritenuto di poter totalmente scavalcare una procedura che in democrazia (almeno nella nostra concezione di democrazia, che si rifà direttamente alla Costituzione della Repubblica) dovrebbe essere la prassi. A tutto ciò aggiungasi il metodo, a mio avviso inaccettabile, al quale il Consiglio Territoriale è stato costretto a piegarsi, e cioè la richiesta di parere in tempi strettissimi, e senza dare il tempo ai gruppi consiliari di poter esaminare a fondo la questione, interpellare propri esperti di fiducia, convocare momenti di incontro della popolazione. Per cui, la “consultazione del territorio interessato” che la Giunta Comunale sicuramente vorrà sbandierare, di fatto sarà stata una vera e propria burletta.
Per altro, numerosi consiglieri, anche fra coloro che hanno votato a favore, hanno espresso preoccupazioni per i rischi relativi al traffico, e hanno invocato un generico impegno ad opere compensative che possano ovviare all’inconveniente. Ora, a parte il fatto che le opere compensative offerte dall’azienda ben poco hanno a che vedere con l’ obiettivo di ridurre il traffico (chi lo desidera potrà approfondire il discorso studiando la documentazione o partecipando alla discussione che noi vorremmo continuare), la logica della compensazione non ci ha mai convinto e non ci piace, perché sembra voler dire: tu, azienda, dacci qualcosa in cambio, e puoi fare ciò che vuoi. Ma in ogni caso, se proprio di compensazione bisogna trattare, allora che sia una vera trattativa, fra l’azienda, le istituzioni e la popolazione del territorio (ribadisco, del territorio, non solo quella residente nella frazione, perché l’aumento della circolazione dei mezzi pesanti, riguarderà un’area ben più vasta del solo abitato di Coccolia).
Se poi mi è concesso un ragionamento “storico” più complessivo, vorrei ricordare che Coccolia, frazione situata interamente sulla sponda di un fiume spesso aggredito da fenomeni di grave inquinamento, da decenni assurge periodicamente agli onori della cronaca per l’emergere di criticità ambientali anche molto severe, e non vorremmo che la realizzazione in questione fosse proprio il punto di partenza di una di queste.
Confidiamo che gli uffici comunali preposti a controlli, sanitari, idrogeologici e della viabilità facciano il loro mestiere con il massimo del rigore e senza fare sconti a nessuno, nemmeno a eventuali padrini politici dell’operazione. Per parte nostra, credo che non dovremo accontentarci del voto espresso in Consiglio Territoriale, bensì fare di questa un’occasione di massima trasparenza e di totale partecipazione della cittadinanza.

 

Pippo Tadolini
Consigliere Territoriale di “Ravenna in Comune”
Zona 7 (Roncalceci, San Pietro in Trento, Ragone, Coccolia, Longana-Ghibullo, Filetto-Pilastro)

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