Ieri, per la prima volta, si è riunita la Commissione Pari opportunità nella nuova forma, aperta anche agli uomini.
All’ordine del giorno vi era la presentazione dello stato dell’arte riguardante l’applicazione della legge regionale sulle politiche di genere e la presentazione del progetto di “Linea Rosa” finanziato nell’area ravennate.
Dora Casalino intervenuta come esperta per Ravenna in Comune, ha posto l’attenzione sulla legge regionale 6 del 2014 nella parte relativa agli interventi a contrasto della violenza e delle discriminazioni di genere: “seppur apprezzabile il piano regionale a sostegno delle politiche a contrasto della violenza, fortemente promosso dalla giunta regionale, ci interessa capire se i fondi stanziati comprendano anche la realizzazione di interventi formativi, di monitoraggio e di valutazione previsti per le scuole oppure se questi siano lasciati alla responsabilità delle già poche forze a disposizione dei Centri antiviolenza, come accaduto fino ad ora. E’ positivo aver dato continuità al lavoro dei Centri Antiviolenza, ma da quanto emerso sembra chenelle azione innovative si è scelto di finanziare progetti di accoglienza in emergenza. Come si contrasterà allora la cultura della violenza? Il rischio è il solito: sacrificare la prevenzione per gestire le emergenze.”
Massimo Manzoli intervenuto come consigliere sottolinea la necessità di proposte formative costruite non solo per educatori delle scuole ma anche per gli operatori dello sport che vivono quotidianamente a contatto con centinaia di ragazze e ragazzi e che rappresentano un punto antenna essenziale sul tema del contrasto alla violenza e potranno essere utili nel costruire opportune occasioni di coinvolgimento delle famiglie.
Noi pensiamo che:
– ci sia necessità di concreto sostegno all’abitare per le donne che terminano i percorsi di accoglienza dei centri antiviolenza per evitare che restino bloccate in progetti di assistenza anche quando questi non siano più necessari, con l’obiettivo di costruire concreta autonomia per chi “esce dalla violenza” .
– necessità di finanziare e misurare l’efficacia dei percorsi di formazione a contrasto delle discriminazioni per studenti ed insegnanti. Sia necessario prevedere percorsi formativi continuativi anche per gli educatori del mondo dello sport.
-che occorra entrare nelle scuole attraverso proposte educative forti: differenza di genere, contrasto alle discriminazioni, attraverso modelli e testimonianze positive e non solo tramite il contrasto alle forme di bullismo che sembra essere oggi l’unico cappello che consente di parlare di differenze di genere nelle scuole pubbliche.
Quando la Senatrice Lina Merlin ottenne di inserire la frase: “i cittadini hanno pari dignità, e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso”… nella carta costituzionale, le dissero che non era necessario specificarlo perché sottinteso. Peccato che pur sottinteso, lei fosse l’unica Senatrice donna.
Ric sta già lavorando per la proposta di costituzione di un tavolo di lavoro sulla salute di genere, utile a comprendere nel dettaglio quali spese sociali e sanitarie sia più utile promuovere in un’ottica di genere.