Il 29 marzo scorso, giorno dell’inaugurazione dell’OMC 2017 (Offshore Mediterranean Conference & Exhibition) molte associazioni ambientaliste si sono riunite in Piazza del Popolo a Ravenna per manifestare contro lo sfruttamento delle fonti fossili, chiedendo, da sempre inascoltate, maggiori investimenti nel settore delle fonti rinnovabili con strategie energetiche nazionali in questa direzione, a salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente. E’ necessario prendere atto che la fine dell’era dei combustibili fossili è inevitabile e che, in ogni caso, ridurne l’uso è urgente per limitare l’inquinamento dell’ambiente e per contenere gli impatti dei cambiamenti climatici. La transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sta già avvenendo in tutti i Paesi del mondo
Lo stesso giorno, il sindaco di Ravenna, De Pascale, dichiara che «Ravenna vuole essere un territorio fertile per gli investimenti di chi crede nel futuro, nella ricerca e nella tecnologia, qui abbiamo cultura industriale, istituzioni positive e know how, ecco questo è il luogo in cui investire» incassando così la conferma della volontà da parte di ENI, a mezzo del suo AD Descanzi, di continuare ad investire nel nostro territorio per ulteriori centinaia di milioni di euro.
Inoltre l’AD di ENI dichiara in una intervista che non intendono abbandonare le attività sul nostro territorio e di voler andare avanti ad investire dove c’è gas. Insomma, spremeranno il nostro territorio fino all’ultima goccia, con il benestare della nostra Amministrazione, ma non di tutta la cittadinanza.
Vogliamo ricordare la lettera aperta del Prof. Vincenzo Balzani, intitolata “Fermare l’ulteriore estensione delle trivellazioni davanti alle coste della provincia di Ravenna“ e datata 29 maggio 2015, in cui, sostenendo “con forza il ricorso fatto da Fondo Ambiente Italiano, Greenpeace, Legambiente, Marevivo, Touring Club Italiano e WWF presso il TAR del Lazio contro i ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dell’Agricoltura” viene chiesto “al Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini e al Sindaco di Ravenna Matteucci di opporsi fermamente ad attività che minacciano coste, spiagge, aree protette e luoghi di grande valore turistico e pregio paesaggistico”.
Prendiamo atto della forte continuità tra le scelte di questa giunta con quelle delle precedenti.
La sintesi di questi ulteriori impegni fra l’attuale Amministrazione della città ed ENI avverrà nei giorni 10 e 11 aprile quando, in un incontro fra le parti, verranno definiti progetti ed investimenti nei settori offshore e petrolchimico.
Continuiamo a sostenere che le uniche scelte possibili in tema energetico siano quella di accelerare il passaggio da fonti combustibili fossili a energie rinnovabili, e di predisporre politiche di riduzione degli sprechi al fine di aumentare efficienza. Per questo siamo fortemente preoccupati della situazione ravennate e continueremo a chiedere chiarezza e trasparenza assieme alle tante associazioni che e cittadini che il 29 marzo erano in piazza.