Esprimo solidarietà ai lavoratori del trasporto sangue che saranno in sciopero lunedì 6 febbraio. Lo sciopero è stato proclamato unitariamente dalle tre sigle di categoria (Filcams, Fisascat e Uiltrasporti) che in un proprio comunicato hanno rilevato la scorrettezza di Copura che ha vinto l’appalto per il trasporto del sangue dell’AUSL Romagna e che è imputabile di modalità di assunzione dei lavoratori non permessa dal codice degli appalti (modifica del tipo di contratto, forte riduzione del montante salariale e contributivo).
Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di una gara d’appalto di un servizio pubblico pensata principalmente per ottenere un risparmio, tramite una riduzione della base d’asta del servizio messo a bando e modalità di assegnazione dello stesso che provocano una forte competizione economica al ribasso (e non è necessario per far ciò che la gara sia al ribasso, infatti in questo caso prevedeva una selezione sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo). Scelte del committente che si scaricano pesantemente sui lavoratori.
Credo sia importante che il sindacato apra un tavolo di confronto complessivo sulle condizioni degli appalti con l’AUSL Romagna e non solo. Anche col Comune di Ravenna per definire un protocollo d’intesa in materia di appalti che garantisca trasparenza, legalità e dignità del lavoro.
E’ necessario riportare al centro del dibattito la responsabilità della committenza. Il caso Copura rende evidente l’importanza del quesito referendario promosso dalla CGIL e approvato dalla Corte Costituzionale sul tema degli appalti, che chiede di abolire l’art.29 del decreto legislativo 10 settembre 2003, cioè chiede il ripristino della responsabilità dell’ azienda appaltatrice, oltre che di quella che vince l’appalto (norma cancellata dalla legge Biagi e dalle successive modifiche della legge Fornero).
Raffaella Sutter
Consigliera comunale Ravenna in Comune