REFERENDUM COSTITUZIONALE. VINCE IL NO CON iL 60% DEI VOTI
una grande partecipazione, un risultato netto
Di: Lorenzo Corelli
Anche comprendendo il voto degli italiani all’estero il NO ottiene il 59%.
Il SI vince soltanto in Emilia Romagna (50,4%), Toscana (52,5%) e Trenrino Alto Adige (53,9%).
A Ravenna vince il SI con il 52,8% dei voti in provincia ed il 50,9% nel comune capoluogo.
L’appuntamento del 4 dicembre, con la sua connotazione plebiscitaria, non poteva non dividere tutto e tutti. Alla fine perciò, l’azzardo del governo di lanciare la sfida, raccogliendo esso stesso le firme necessarie per sottoporre a referendum la conferma della propria riforma costituzionale, si è dimostrato per quello che era, un azzardo, appunto. Ora, al contrario, la maggioranza parlamentare che sostiene il governo ed il Presidente del Consiglio dovranno evitare nuovi colpi di testa, semplicemente nell’interesse del Paese.
Tutto è stato diviso, si diceva. La sinistra soprattutto. Ma quel che è peggio per noi socialisti, ne è stato persino diviso il campo dei riformisti. E’ una nuova lezione su cosa debba fare ed essere la sinistra riformista. Certamente essere sinistra di governo, non massimalista o “rivoluzionaria”, quindi, ma neppure disposta a gestire semplicemente meglio di altri lo status quo.
Il punto è proprio questo: farsi riconoscere come i rappresentanti degli ultimi e volere riformare davvero.
Ora che la risposta del voto popolare è stata così perentoria da risultare la somma principalmente di due fattori, dal giudizio sul governo e sul Presidente del Consiglio a quello sul merito della riforma, proviamo un certo fastidio a sentire che tanti si appropriano del risultato. La verità è che il voto è stato semplicemente popolare, e che nessuno – del SI o del NO – lo avrebbe potuto intercettare in quella misura sotto le proprie bandiere di Partito. Ma questa è un’altra storia.