Oggi 21/11/2016 seconda riunione (la prima c’è stata il 17/11) della Commissione Consiliare 3 (CCAT) con o.d.g. : Documento di indirizzi per il POC 2016/2021 e Primi Indirizzi per la variante generale al PRG 2003 (PRG 2017).
Alcuni stralci della prima versione del documento presentato il 17/11 , successivamente modificato oggi.
Nella prima seduta della Commissione ho proposto diverse modifiche, tutte accettate, tese in particolare a sottolineare la necessità di maggiore attenzione ai bisogni, alle politiche sociali ed alle nuove politiche per l’abitare piuttosto che al mercato e di maggiore attenzione alle periferie.
In particolare è stata introdotto, su mio suggerimento, un nuovo obiettivo strategico che ritengo molto importante e che fa riferimento agli studi ed alle linee di indirizzo che sono state sviluppate negli anni anche dal Progetto Città Sicura della Regione Emilia Romagna e dal FISU (Forum Italiano Sicurezza Urbana) in collaborazione con il Laboratorio Qualità Urbana e Sicurezza del Politecnico di Milano (in particolare LINEE GUIDA IN MATERIA DI SICUREZZA URBANA PER LA PROGETTAZIONE DEI PIANI URBANISTICI ATTUATIVI ANCHE IN UN’OTTICA DI GENERE e Manuale per la prevenzione del crimine attraverso la pianificazione urbanistica ).
Il nuovo obiettivo è: individuazione di linee guida per la sicurezza urbana negli spazi pubblici cui assoggettare la progettazione urbanistica ed architettonica.
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“Gli indirizzi che il Piano si dà, che verranno successivamente implementati e meglio declinati
anche sulla base dell’evoluzione in corso del nuovo quadro normativo, fanno riferimento agli
obiettivi della pianificazione regionale e provinciale attualmente vigente, nonché al nuovo quadro di
riferimento legislativo e pianificatorio che si va definendo (in primis il Disegno di Legge urbanistica
regionale e il Disegno di Legge Nazionale sul contenimento del consumo di suolo), e che ha i
seguenti primari obiettivi:
a) prevedere una drastica riduzione del consumo di territorio ovvero prevedere consumo di
territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dal riuso rigenerazione del territorio
già urbanizzato ovvero mediante contestuali interventi di riconversione di aree
impermeabilizzate in aree permeabili;
b) consentire nuove previsioni di espansione del territorio urbanizzato solo per insediamenti
produttivi ed insediamenti strategici per l’attrattività e lo sviluppo del territorio o quando
sussistano alternative al riuso del territorio urbanizzato e comunque con un limite di
dimensionamento in sostanziale riduzione rispetto alla precedente pianificazione;
c) subordinare i nuovi insediamenti ad elevati standard di qualità ambientale e infrastrutturale;
d) privilegiare e favorire il riuso/rigenerazione dei territori già urbanizzati;
e) aumentare l’attrattività delle città mediante il potenziamento dei servizi e delle funzioni
strategiche, con politiche di rigenerazione urbana e previo attento studio e monitoraggio dei
bisogni insediativi e delle esigenze della collettività;
f) adottare strategie per la qualità urbana (città pubblica) mediante la
riqualificazione/riconversione/rifunzionalizzazione degli spazi pubblici e la loro messa a
sistema;
g) promuovere e tutelare l’attività agricola il paesaggio e l’ambiente;
h) prevenire e mitigare gli eventi di dissesto idrogeologico, adottare strategie di mitigazione e
adattamento ai cambiamenti climatici;
i) semplificare la strumentazione urbanistica ed i conseguenti procedimenti attuativi al fine di
renderli più confacenti con le esigenze di maggiore flessibilità e celerità derivanti dalla rapida
evoluzione dei bisogni e dalla dinamicità del mercato;
INDIRIZZI E PRINCIPI DI RIFERIMENTO
Il PRG 2017 dovrà costituire continuità e innovazione del processo di pianificazione comunale e
porsi quale Piano della salvaguardia (dei suoli inedificati) e della rigenerazione (dei suoli già
edificati).
Il PRG 2017 assume a fondamento delle proprie scelte progettuali i seguenti principi:
a) limitazione drastica del consumo di suolo (consistente riduzione del dimensionamento del PRG
2003)
b) riuso/rigenerazione del patrimonio edilizio esistente con eventuale densificazione dei tessuti
esistenti, promuovendo uno sviluppo attento alle esigenze sociali, attuando politiche di tutela del
suolo volte al recupero dell’edificato, alla qualità edilizia, alla riqualificazione energetica e la
massima efficienza dei sistemi di consumo di energia e acqua, alla sicurezza sismica, alla
sostenibilità ambientale (anche con l’impiego di materiali nuovi), alla tutela del paesaggio e la
messa in sicurezza del territorio.
c) implementazione dei servizi nei tessuti urbani esistenti;
d) promozione dell’housing sociale/edilizia sociale e riattivazione di progetti e politiche per l’
abitare sociale;
e) qualità urbana, riqualificazione dei vuoti urbani (città porosa) e messa a sistema delle aree e
degli spazi comuni (città pubblica);
f) insediamento di attività di agricoltura urbana (orti urbani, didattici, condivisi);
g) adozione di strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici (resilienza e
riduzione isola di calore) e per la sicurezza idraulica;
– aumento della copertura vegetale (biomassa urbana), restituzione spazi permeabili
(deasfaltare) negli spazi aperti pubblici e privati
– gestione sostenibile delle acque pluviali urbane – riduzione del run-off (parchi, giardini e
piazze della pioggia, bacini o fossati inondabili)
– aumento di prati, terreni nudi, terre battute e pavimentazioni drenanti
– incentivazione del verde pensile orizzontale e verticale
h) partecipazione, equità, collaborazione interistituzionale;
i) operatività del piano:
l) semplificazione delle norme e delle procedure
OBIETTIVI STRATEGICI DELLA VARIANTE GENERALE
Gli obiettivi strategici che si pongono alla base della Variante Generale partono da una sostanziale
conferma degli obiettivi strategici del PRG 2003 e mirano a un loro rafforzamento,
implementazione, precisazione, innovazione in particolare per:
la riqualificazione urbana attenta alla qualità, al disegno urbano e architettonico che oggi più che
mai deve essere considerata prioritaria rispetto al nuovo, con particolare riferimento alla Darsena di
Città, ma anche per i restanti ambiti di riqualificazione del territorio
la riqualificazione ambientale per conservare e valorizzare le risorse peculiari e uniche del
territorio, anche per la promozione di forme nuove di turismo, deve contemplare anche una attenta
riflessione sulle ARA e AVN finalizzata al mantenimento dei grandi obiettivi ambientali che le
stesse prefigurano.
la riqualificazione del sistema del verde e del sistema dei servizi attraverso la revisione del
Piano dei Servizi, operando per questi un’attenta analisi dei bisogni reali ed emergenti di concerto
con i diversi assessorati. Per il sistema del verde, con particolare riferimento alla cintura verde
fissata quale limite alla espansione urbana , va ricercata una identità complessiva che lo faccia
vivere e fruire in un sistema (circuito) continuo e che possa essere luogo e fulcro di attività di
socializzazione, gioco, agricoltura urbana (orti, giardini)
la ricerca di una identità urbana dei centri (in particolare per la costa)
l’attivazione di progetti e politiche per l’abitare (es.cohousing)
l’integrazione del sistema produttivo e del porto, la sua connessione e integrazione con corridoi
e direttrici dell’Italia e dell’Europa
un arricchimento dell’offerta turistica tesa al potenziamento della ricettività e alla pluralità delle
occasioni culturali e ricreative
una maggiore caratterizzazione, organizzazione e gerarchizzazione dello spazio pubblico
legando i singoli spazi ad una logica di piano che li ponga come sistema
il miglioramento delle reti infrastrutturali e dei collegamenti interni ed esterni nell’ottica
strategica di connettere Ravenna alle reti nazionali ed internazionali.”
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