Commissioni consiliari n.1 e n.2 convocate in seduta congiunta con all’ o.d.g. : esame ordine del giorno “Bilancio partecipato e Consigli territoriali” presentato dal gruppo consiliare CambieRA’
che chiede “che il Consiglio Comunale impegni il Sindaco e la Giunta affinchè:
Si inizi un percorso nelle commissioni deputate, dove presenteremo il nostro materiale con lo scopo di fornire spunti utili alla discussione, utile a modificare l’attuale regolamento dei Consigli Territoriali. Tutto questo entro la scadenza dei Consigli Territoriali prevista per i prossimi mesi. Tali modifiche devono prevedere:
il distacco tra l’assegnazione dei seggi nei Consigli Territoriali legata ai seggi del Consiglio Comunale;
la partecipazione ai Consigli Territoriali e la successiva suddivisione degli eletti non sotto il simbolo di una forza politica ma semplicemente come liberi cittadini;
l’introduzione di una forma di Bilancio Partecipato che preveda l’assegnazione di una parte del bilancio (investimenti), da utilizzare secondo quanto deciso dai singoli Consigli Territoriali relativamente agli investimenti da effettuare sul territorio di competenza. Tutto questo conseguente ad un percorso strutturato ed elaborato prendendo spunto anche da altre città che hanno già da anni elaborato ed applicato percorsi importanti di bilancio partecipato.”
E’stata la prima occasione per parlare dei Consigli territoriali, fare il punto sulla situazione attuale ed iniziare a discutere sul futuro degli stessi. Si voterà presumibilmente nella seconda parte di gennaio 2017 e con le forme previste dal regolamento attuale, ma tutte le forze politiche sono concordi sulla necessità di modificare l’attuale regolamento.
Anche Ravenna in Comune, come CambieRA’, nel proprio programma elettorale aveva sottolineato la necessità di sperimentare nuove forme di partecipazione e di democrazia e quindi di rivedere il regolamento previsto per i Consigli territoriali.
Nel mio intervento ho premesso che ritengo che i consigli territoriali siano gli strumenti per promuovere forme di cittadinanza attiva e di autogestione e ho sottolineato la necessità di ripensare le forme di rappresentanza oggi solo partitica in favore di una rappresentanza di associazioni, comitati, gruppi del territorio. Il nuovo regolamento deve individuare le forme che consentano nei consigli territoriali un mix di rappresentanza di chi fa politica nei partiti e di chi fa politica in altre organizzazioni sociali. E’ necessario inoltre ripensare le forme di elezione/individuazione/nomina dei consiglieri territoriali; ampliarne e modificare le competenze dei consigli territoriali, individuando funzioni che ne valorizzino le competenze programmatorie anche in settori diversi dagli attuali (ad es. formulazione dei piani di sicurezza territoriali); favorire la partecipazione del “fare”e del gestire (es. verde pubblico) anche rivedendo l’attuale regolamento che prevede albi di volontari territoriali.
Ho tuttavia convenuto, data la tempistica lunga di una modifica regolamentare, che sia necessario votare presto col regolamento attuale, considerando l’attuale critica situazione di diversi consigli territoriali e il rischio che si accresca il disinteresse alla partecipazione dei cittadini. Tuttavia ho sottolineato che nonostante questo è possibile avviare sperimentazioni ,anche differenziate , nei territori , per anticipare il nuovo regolamento. Ho invitato tutti i gruppi consigliari alla responsabilità nella sperimentazione e nell’avvio di un cambiamento , cominciando fin dall’individuazione dei prossimi candidati consiglieri territoriali a scegliere persone radicate nel territorio e che rappresentino anche forme associative e di cittadinanza attiva.
Il capogruppo del PD Alessandro Barattoni, auspicando una costruzione condivisa di un nuovo regolamento, dice che non necessariamente tutti i 10 presidenti dei consigli territoriali dovranno essere del PD come sono ora e condivide con me l’ipotesi di avviare sperimentazioni “a geometria variabile”.