Sulla manifestazione della lega a Marina Romea

Grazie alle scelte della lega, anche a Ravenna la paura e l’insicurezza rischiano di prendere il posto sul buonsenso e solidarietà sociale.
L’accoglienza di profughi e richiedenti asilo è una responsabilità sociale. Riguarda tutti i cittadini di uno Stato e finché la Politica nazionale non deciderà di affrontare il fenomeno come intervento strutturale e non emergenziale, la cittadinanza sarà ancora vittima della cattiva informazione e delle strumentalizzazioni, come sta accadendo nel caso del presidio Leghista.
L’accoglienza dei profughi in albergo non ci sorride affatto. Allo stesso modo in cui non ci convince l’accoglienza degli italiani in albergo, quando sono in stato di emergenza abitativa. Occorre infatti mettere al centro degli interventi la dignità delle persone, dei migranti e degli autoctoni , garantendo l’ascolto dei cittadini e fornendo informazioni adeguate.
La città di Ravenna deve dimostrarsi all’altezza della sua storia di Resistenza, e i cittadini ravennati non devono accontentarsi di essere l’incarnazione dell’italiano medio. I profughi arriveranno ancora, ma solo quelli che non annegheranno nel mediterraneo. Non ci è concesso credere che non sia un problema nostro.

Pretendiamo dalle Istituzioni la gestione di un’accoglienza dignitosa che eviti ogni forma di speculazione, ma contrastiamo duramente presidi pericolosi, dalla vocazione xenofoba, come quello proposto dalla Lega. 

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