Il 24 ottobre consigli comunali di Ravenna ,Cervia e Russi in seduta congiunta per la presentazione delle Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera dell’ AUSL Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini) da parte del direttore generale dell’AUSL , dott. Marcello Tonini. Interventi dei sindaci di Ravenna e Cervia e della vicesindaca di Russi e di numerosi consiglieri.
La strutturazione “ tenta di rispondere fin dove possibile, alla necessità di salvaguardare il miglior equilibrio possibile tra le ragioni della prossimità e quelle della complessità
L’architettura complessiva del sistema comprende 1.poli ospedalieri specialistici (Hub) con vocazioni differenziate per Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini con concentrazione organizzativa capacità di risposta alla complessità e relativa riorganizzazione dei posti letto; 2. ospedali di comunità, strutture di cura intermedia, rivolte anche a pazienti fragile o cronici. 3.medicina del territorio con Nuclei di cure primarie e e Case della salute.
La riorganizzazione comporta una riduzione complessiva di 180 posti letto ospedalieri di cui 101 a Ravenna (Provincia) ; vocazioni specifiche dell’ospedale di Ravenna sono individuate nella oncoematologia con ricerca clinica avanzata e attività trapiantologica e nella cardiologia.
Le Case della salute nel distretto di Ravenna sono collocate a Cervia, Russi, Ravenna sud (san Pietro in Vincoli) e Ravenna Nord (sant Alberto-Mezzano).
La complessità del tema ed il tipo di contesto non hanno consentito approfondimenti e molti consiglieri sono intervenuti per sottolineare lo scarso rispetto dimostrato dall’AUSL e dai Sindaci verso i consiglieri che non sono stati messi in grado di approfondire e di esprimere pareri e la scollatura tra rappresentanti eletti dei cittadini e scelte sulla salute, tra enti locali e Azienda sanitaria.
Michele de Pascale sia in qualità di sindaco che di presidente della Provincia ha ammesso che nella legislatura precedente c’è stato da parte del Comune di Ravenna disimpegno sui temi della sanità ed ha assicurato che , dovendo i sindaci esprimere un parere sulle linee di indirizzo , è necessario avviare un dibattito nelle commissioni consiliari e in consiglio per poter esprimere un parere che dovrà essere distrettuale (provinciale).
Mi riservo di intervenire successivamente nelle opportune sedi, soprattutto su alcuni temi che giudico particolarmente critici , tra cui : la presa in carico, in una rete tanto complessa ed articolata, dei pazienti più fragili come anziani, disabili, psichiatrici; le cure primarie e la medicina di territorio; la prevenzione; la salute delle donne e la medicina di genere; l’integrazione tra sociale e sanitario.