Di: Raffaella Sutter
Nei giorni scorsi ho incontrato l’associazione Mirada per capire i motivi dell’annunciata rinuncia ad organizzare a Ravenna il Festival Komikazen, festival del fumetto di realtà giunto nel 2015 alla sua 11° edizione e della volontà di intraprendere collaborazioni con altre città.
Il Festival Komikazen, curato da Gianluca Costantini ed Elettra Stamboulis, è nato nel 2005 con la volontà di promuovere Ravenna a capitale del fumetto di realtà e a luogo d’incontro per i creativi di tutto il mondo; era nato in anni in cui la graphic novel non era così diffusa come ora, ed era il primo festival del fumetto d’autore in Regione. Bilbolbul nacque infatti a Bologna l’anno dopo. Nelle diverse edizioni ha portato a Ravenna la ricerca sui rapporti tra rappresentazione del reale e letteratura disegnata. Ha indagato ogni anno spaccati politici internazionali con lo strumento del reportage o del racconto autobiografico a fumetti. Prima del festival vero e proprio erano stati ospiti Joe Sacco e Marjane Satrapi, presentati in mostre e workshop che hanno formato i nuovi autori di fumetto. Poi il festival vero e proprio, con la presenza di autori balcanici, libanesi, turchi, greci, americani, canadesi, sudamericani…; Komikazen è stato anche promotore del primo circuito europeo e mediterraneo del fumetto d’arte e ricerca di cui hanno fatto parte i festival di Rennes (Francia) , Atene , il Comica di Londra , Chili cum Carne di Lisbona, il Boom Festival di San Pietroburgo e La Maison du Livre di Beirut. Per alcuni anni è stato affiancato anche dalla selezione regionale dei giovani fumettisti, iniziativa promossa dal Gai. Si trattava dell’unica selezione nazionale che permetteva ai vincitori di pubblicare un libro vero e proprio, ed è stata la fucina dei nuovi talenti regionali, con autori come Leonardo Guardigli, Marina Girardi, Pietro Scarnera (che è stato premiato ad Angouleme proprio quest’anno, una sorta di oscar del fumetto). Sempre il Festival ha organizzato laboratori per le scuole e per la città con fumettisti internazionali.
Ma il Comune di Ravenna, soprattutto nell’ultima legislatura, non ha saputo apprezzare e valorizzare il Festival. Non è solo questione dell’entità del contributo erogato, peraltro minimo in quanto la quasi totalità dei contributi proveniva comunque dalla Regione e da fondazioni (il che ovviamente rende facile anche spostarlo in altra città con i relativi contributi). Non è stato promosso come prodotto della città, non sono stati concessi, se non sporadicamente e limitatamente , spazi pubblici per le esposizioni; non si è investito per farne un patrimonio culturale della città, ad es. acquisendo annualmente una tavola originale dei fumettisti presenti, cosa che avrebbe permesso di avere la migliore collezione di originali d’autore sicuramente d’Italia. Un’altra occasione persa, come lo è stata l’opportunità non colta di avere a Ravenna il festival di Internazionale, oggi a Ferrara (come ci ha raccontato, all’evento di Ravenna in Comune sulla cultura, Elettra Stamboulis).
A Ravenna sembra non ci sia la capacità di capire il valore di iniziative culturali che non richiedono l’investimento di un Ravenna Festival, ma che non fanno parte neanche di un frammentario localismo culturale. Sembra che non ci sia interesse nel proiettare Ravenna nel quadro internazionale, nell’interrogarsi sul mondo.
E’ incerto anche il futuro delle altre attività dell’Associazione Mirada; sta per chiudere la galleria di via Mazzini, sede di tante esposizioni ed eventi; sta per scadere la convenzione pluriennale per la gestione di RAM e della banca dati sportello giovani artisti. RAM , nato nel 1999 è un concorso nato prima come annuale, poi biennale, per giovani artisti visivi e giovani curatori; RAM è stato il trampolino di lancio di tutti i principali artisti ravennati ora noti a livello nazionale ed internazionale. Il suo destino è al momento incerto, non c’è nessun impegno finanziario nel 2016, neanche fino a scadenza mandato.
Tra i miei obbiettivi come candidata sindaca ci sono:
-riportare Komikazen a Ravenna e rilanciare l’obbiettivo originario di fare di Ravenna la capitale del fumetto di realtà, in collaborazione con altri festival europei del fumetto.
-proseguire ed ampliare la selezione RAM e le attività professionalizzanti rivolte ai giovani artisti
-mettere a disposizione più risorse e spazi pubblici per le attività rivolte ai giovani artisti, per la produzione e l’esposizione, anche con possibilità di residenze artistiche
-potenziare quelle realtà di associazioni che consentono a Ravenna di uscire da una prospettiva localistica, proponendo festival, anche di nicchia e specialistici, ma di rilievo internazionale
-unificare nell’assessorato alla cultura tutte le competenze relative ai giovani artisti, oggi di competenza dell’assessorato alle politiche giovanili, evitando le frammentazione ora esistenti e l’equazione giovani uguale cultura minore o locale
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano le liste civetta del PD come RavvivaRavenna che si rivolge ai giovani e la lista centrosinistra che ha tra i suoi presentatori anche esponenti della cultura ravennate oltre che l’assessora alle politiche giovanili.