Anche il giudice Riverso alla tavola rotonda promossa dalla lista
che candida Sutter a sindaco. Applausi per Di Marco (ex Ap) in platea
Di: Federica Angelini
Fonte: www.Ravennaedintorni.it
«Oltre a una Ravenna in Comune, ci vorrebbe un’Italia in Comune, ovvero una forza politica che metta il lavoro al centro del proprio agire». La sintesi è quella del giudice della Corte di Cassazione, Roberto Riverso, al termine di un pomeriggio in cui si è tracciato un quadro, quanto mai a tinte fosche, del lavoro industriale nel nostro territorio, nel corso di una tavola rotonda organizzata appunto da Ravenna in Comune (Ric), lista civica che raggruppa varie anime della sinistra e che candida a sindaco Raffaella Sutter.
L’ex giudice del tribunale del Lavoro di Ravenna ha iniziato il suo intervento ricordando la tragedia della Mecnavi («Azienda in cui i padroni si vantavano del fatto che non potessero entrare i sindacati») e ha tracciato un quadro desolante dell’evulozione legislativa in materia di lavoro in un intervento dai toni fortemente critici in particolare verso l’attuale governo per una narrazione che mistifica, secondo Riverso, la realtà. Sotto accusa la compressione delle tutele, l’abolizione dell’articolo 18, il dilagare di lavoro sottotutelato. Ha parlato di vero e proprio «imbroglio» nell’uso stesso dei termini, «a cominciare dal contratto a tutele crescenti che con la liberalizzazione dei licenziamenti, il demansionamento e il controllo a distanza dei lavoratori, di tutele non ne ha proprio».
Applausi da una sala Forum di viale Berlinguer piena di gente in cui sedeva anche il «libero cittadino» Galliano di Marco, da pochi giorni ex presidente di Autorità Portuale che è stato salutato calorosamente non solo da Sutter ma anche dalla sala, con un applauso spontaneo.
Ma a parlare di porto è stato Danilo Morini, segretario provinciale del settore per la Cgil, tracciando un quadro delle dimensioni lavorative di quelle realtà, senza nascondere le difficoltà per il sindacato stesso a contattare i lavoratori delle ditte, privati, cooperative «con il padrone», cooperative borderline, a cui i terminalisti si affidano per i lavori per esempio di facchinaggio. «Poiché l’affidamento del lavoro avviene solo sulla base del denaro – spiega Morini – basta un euro in meno all’ora perché magari lo stesso lavoratore si trovi da un giorno all’altro a fare lo stesso lavoro, nello stesso posto, ma per qualcuno altro e per questo riceva un compenso più basso e goda di meno tutele». Una giungla tracciata da una riga che divide l’area portuale, la banchina vera e proprio, dall’area retroportuale, dove si svolge l’80 percento del lavoro ma dove le norme che regolamentano il lavoro e la sua sicurezza non sono più quelle stringenti e rigide della realtà portuale. Morini ha chiuso l’intervento asupicando per il porto che l’escavo dei fondali, le nuove banchine possano portare anche più operatori e superare una storica chiusura del porto verso l’ingresso di realtà esterne.
Di lavoratori difficili da intercettare, spaventati, disposti a lavorare per pochi soldi e pochi diritti ha parlato anche il segretario della Cgil Filctem Massimo Marani raccontando del sistema di subappalti a cui si affidano ormai anche grosse aziende come Hera, Enel, Eni. Aziende all’interno della quali, dice Marani, forse i lavoratori tutelati hanno tardato ad accorgersi di cosa stava accadendo fuori di lì perchè godevano effettivamente di tutele sempre più sconosciute al di fuori.
Di vendite, Newco, trasformazioni e svendite del settore chimico si è parlato a lungo per arrivare naturalmente a Versalis e a suoi 770 dipendenti solo a Ravenna sottolineando come il governo, con la sua golden share, può deciderne le sorti. E se Milco Cassani della Fiom ha fatto l’intervento più politico, l’unico a manifestare peraltro apertamente il suo personale sostegno a Sutter, il pomeriggio è rimasto incentrato su temi molto concreti rispetto ai quali, tuttavia, un’Amministrazione comunale ci si chiede cosa possa fare. «Innanzitutto – ha detto Sutter – può avere un ruolo di mediazione e di conoscenza approfondita di questi fenomeni, ed è sicuramente ciò che mi impegno a fare da sindaca. Così come a occuparmi del tema della terziarizzazione di funzione proprio del Comune stesso».
Il prossimo appunto che la lista ha dato alla cittadinanza è su un altro tema quanto mai caldo: le trivelle, il 20 marzo, tema più volte sfiorato anche nel corso del pomeriggio su cui sono emerse posizioni quanto mai contrastanti all’interno della Cgil.