Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Giovanni Paglia:
Il Comune di Ravenna ha sottoscritto l’ennesimo patto con ENI, che contiene le promesse non rispettate di sempre come la reiniezione di liquidi, e la solita mancia a copertura dei danni provocati dalle piattaforme.
Ciò che andrebbe fatto è invece chiarire che vanno chiusi tutti gli impianti entro le 12 miglia, come chiede il referendum del 17 aprile, a partire da Angela Angelina.
Solo così si può evitare che ogni mareggiata significhi per i nostri lidi la scomparsa di tratti di spiaggia e per la collettività l’investimento di milioni di euro per il ripascimento.
Dopo la recente sentenza della Cassazione sull’ICI-IMU dovuta dalle piattaforme estrattive il Comune si attivi per chiedere il saldo di quanto dovuto ieri e oggi, che ammonta certamente a svariati milioni di euro se è vero che sono 14 quelli riconosciuti al Comune di Pineto (Te) dal tribunale.
È evidente che queste richieste non possono essere portate avanti dal PD e dalla sua amministrazione, da sempre schiacciata sugli interessi di ENI.
Sarà nostra cura invertire la rotta, insieme a tutte le cittadine e i cittadini che il 17 aprile vorranno vincere la battaglia contro le trivelle.