Raffaella Sutter risponde a Luna, lettrice di Ravenna Notizie che chiede proposte concrete e realizzabili per la sicurezza, soprattutto quella che riguarda i furti nelle abitazioni.
“Luna solleva un problema molto serio, la sensazione sempre più diffusa da parte di molti cittadini, soprattutto di donne e di persone anziane o sole, che si sentono insicure, non tutelate, in balia di episodi di criminalità, a rischio di perdita delle poche fragili certezze economiche che possiedono, in una quotidianità insicura e minacciata da aggressioni di estranei. Poca importa se i furti in abitazioni aumentano o no statisticamente. Un sindaco si deve occupare in tanti modi della richiesta di sicurezza sociale dei propri cittadini e può porre in atto diverse azioni, senza pretendere di agire a livelli non di propria competenza, quali modifiche normative di pene e modalità processuali. Il tema della sicurezza è complesso e richiede risposte articolate e complesse e non è efficace ridurre le soluzioni alle sole funzioni di competenza delle forze dell’ordine. E’ necessario agire a più livelli ,preventivi, repressivi, di riduzione del danno, a livello di organizzazione sociale della città e della comunità ed anche urbanistico.
Indico solo alcune delle azioni praticabili e possibili, perché già sperimentate in altre città e la cui efficacia stata monitorata:
1.Riorganizzazione del Servizio comunale di polizia municipale in un più ampio servizio che si occupi più complessivamente di politiche per la legalità e la sicurezza, capace di articolare osservatori di dati su crimininalità e vittimizzazione ed elaborare piani di sicurezza del territorio, anche in collaborazione con altre forze dell’ordine.
2.Riorganizzazione delle funzioni e priorità del corpo di polizia municipale come previsto dalla L.R.24/2003 potenziando polizia di prossimità visibile e vicina al cittadino, controllo di punti di degrado e fragilità del territorio, utilizzo di sorveglianza privata, anche in forma temporanea, collaborazione coi cittadini volontari in funzioni di autosorveglianza del territorio, utilizzo di applicazioni tecnologiche che facilitino la sorveglianza spontanea e la comunicazione tra cittadini e forze dell’ordine.
3.Diffusione di strategie di informazioni preventive sulle norme di sicurezza da adottare da parte dei cittadini nella propria abitazione, facilitazioni nell’installazione di ausilii per la sicurezza da parte degli stessi e attivazione di funzioni di riparazione del danno come sportelli per le vittime dei reati ed erogazione di risarcimenti a chi abbia subito danni alla proprietà.
4.Attivazione di misure preventive che favoriscano una città sicura ed un ambiente urbano vivibile, introducendo nella pianificazione urbanistica comunale, nella valutazione d’impatto dell’edilizia pubblica e privata , l’applicazione delle norme europee CEN/TR14383-2 “Prevenzione del crimine e pianificazione urbanistica” relative in particolare alla misure che favoriscono vitalità degli spazi, tessuto comunitario e autosorveglianza spontanea.
5. Attivazione di misure preventive di inclusione sociale rispetto a fasce marginali a rischio di devianza o microcriminalità con strategie di riduzione del danno, servizi sociali a bassa soglia, e misure di rafforzamento della legalità in particolare rispetto a gruppi di popolazione, anche di origine straniera, che più di altri possono essere vittime di tratta di persone anche a fini di accattonaggio o di sfruttamento in percorsi di criminalità, ai sensi della L.228/2003.”
Lettera pubblicata su Ravenna Notizie