Ticket Redemption: quando la legge?

“La posizione di Ravenna in Comune”

Un’indagine condotta in Italia e promossa dalla Simpe (Società italiana medici pediatri) e dall’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidoss), nel 2014, racconta come per i minorenni il gioco sia sempre di più un’abitudine: “1,2 milioni di ragazzi sotto i 18 anni gioca d’azzardo o quanto meno “investe” la paghetta tra lotterie e bingo. Tra i 7 e i 9anni sono contagiati – seppur in forme più lievi – 400mila ragazzini, ossia uno su quattro. Tra i 10 e 17 anni aumenta il numero e il livello delle giocate e il fenomeno ben 800mila adolescenti: uno su cinque.”

Esiste un divieto di gioco ai minori sia online sia offline ma il sistema fa evidentemente acqua da tutte le parti: pubblicità ingannevoli invogliano sempre di più al gioco, esplosione delle possibilità di gioco ovunque nelle nostre città, inserzioni martellanti sui social network (il 95% degli adolescenti vi accede almeno una volta al giorno) hanno portato a quei numeri allarmanti del 2014, ancora in forte crescita.

In questo contesto troviamo inquietante la presenza dei “ticket redemption” nei luoghi della nostra città adibiti al divertimento dei minori. La differenza principale tra le slot machine e le ticket redemption sta semplicemente nel fatto che le prime sono vietate ai minori di 18 anni, le seconde sono invece accessibili ai più giovani perché il premio non è in denaro ma in ticket da un punto ciascuno. Tanti ticket uguale tanti punti. Uguale un premio. La loro collocazione in ambienti frequentati anche e soprattutto da minorenni lascia pensare che è proprio ai giovanissimi, quando non ai bambini, che essi siano prioritariamente diretti. Questa tipologia di macchine è infatti diffusa in sale giochi, cinema, centri commerciali, talvolta in prossimità di sale VLT o slot, se non in diretto collegamento con esse.

Maurizio Fiasco (commissione parlamentare antiusura) afferma: “cari bambini ora allenatevi coi ticket, quando sarete grandi potrete vincere davvero, denaro sonante, come gli adulti”. E’ un problema di cultura del gioco d’azzardo che negli ultimi anni ha portato la dipendenza da azzardo ad essere una delle forme di dipendenza più gravi in Italia, con costi sociali enormi, a carico delle amministrazioni comunali.

Ci uniamo alla interrogazione fatta  da Giovanni Paglia in Parlamento sui “ticket redemption” (Link) perché è da quella sede che deve partire una legislazione seria, sempre promessa e mai concretizzata.

Nello stesso tempo quando avremo l’opportunità di amministrare la città porteremo avanti ogni iniziativa possibile per slegare l’azzardo dalle zone frequentate dai minori, per bloccare le pubblicità da ogni affissione pubblica e da ogni strumento/evento realizzato con patrocinio e collaborazione dell’amministrazione comunale, per potenziare le campagne di sensibilizzazione in atto da qualche anno, per dotare i Sert di fondi e strumenti che, ad oggi, non sono sufficienti a curare le persone dipendenti da gioco d’azzardo

One comment to “Ticket Redemption: quando la legge?”
  1. Credo che sia assolutamente necessario investire gli insegnanti e i genitori per spiegare i danni e i pericoli del gioco d’azzardo che così viene sicuramente incentivato

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