Ravenna In Comune intende smentire le attribuzioni di “eterna opposizione” e di irresponsabilità nel governo della città, contenute nel recente appello a favore del PD firmato da alcuni politici ed intellettuali locali di sinistra. Il nostro progetto nasce con l’ambizione di diventare l’unico vero motore della ripresa di Ravenna, attraverso una forte condivisione e comprensione dei diversi punti di vista.
Innanzitutto la variegata composizione di Ravenna In Comune, avviata con largo anticipo e sviluppata sulla solida base dei numerosi incontri pubblici, comprende molte associazioni, partiti diversi e qualche centinaio di liberi cittadini: questo mosaico rappresenta perfettamente il metodo del dialogo a 360° che si vuole adottare per la gestione del bene pubblico. Le idee della progettazione partecipata, della trasparenza e del confronto sono dunque strutturali al progetto e non fanno parte solo della campagna elettorale.
A differenza dei firmatari dell’appello, riteniamo che l’inclusività e la difesa delle fasce più deboli della popolazione non siano elementi su cui l’attuale governo della città possa vantare meriti: la fallimentare progettazione del porto, per il quale sono state alzate barriere di incomunicabilità con la cittadinanza, continua a protrarsi mostrando in modo evidente i limiti di una visione miope dello sviluppo infrastrutturale, mentre le località del forese appaiono sempre più abbandonate a se stesse con tutti i problemi che vivono quotidianamente. Per non parlare della terribile situazione in cui versano le persone meno abbienti o che sono rimaste vittime della crisi lavorativa, le quali riescono a sopravvivere solo grazie alla solidarietà offerta dalla libera iniziativa dei ravennati che il nostro progetto intende appunto valorizzare e sviluppare. Inoltre molti fra i nostri aderenti sono da tempo impegnati nei gruppi di lavoro che si occupano di limitare l’avanzata del populismo e del razzismo alimentati a livello nazionale, pertanto su questo punto nessuno può darci lezioni. Infine anche la cultura non versa in buone condizioni, perché la chiusura del percorso di candidatura a Capitale Europea della Cultura ha escluso anche la possibilità di aprire nuovi varchi. Nonostante la generale positività dell’esperienza, non si è creato nessun meccanismo virtuoso in grado di aumentare le attività e pare invece che siano state drenate le ultime risorse disponibili.
Ravenna In Comune, insieme ai cittadini, per ognuna di queste problematiche e per tutte le altre criticità sta trovando soluzioni concrete direttamente sul campo e intende attuarle anche grazie all’assoluta competenza e alla praticità che contraddistingue la nostra candidata sindaco Raffaella Sutter: la migliore garanzia per un’amministrazione efficiente. Rilanciare il benessere e la vitalità della nostra città può avvenire solo con il contributo di tutti, anche con quelle componenti del PD che vogliono aprirsi con umiltà e reale spirito di collaborazione, senza avanzare pretese di superiorità.
Siamo esausti e non possiamo più sopportare gli appelli di chi invita a turarsi il naso per votare un ormai improbabile “meno peggio” e pensiamo che l’attuale assetto dei poteri ravennati debba cambiare in modo radicale se vogliamo rimanere in piedi e con dignità. Se da una parte esistono casi come quelli di Cagliari, Milano e Genova che per alcuni possono essere visti come esempi di buon governo, ai quali noi poniamo comunque delle riserve, ne esistono anche altri come quelli di Roma e Venezia dove la disastrosa alleanza di centrosinistra ha sviluppato dei veri e propri mostri che allontaneremo con tutte le nostre forze.