Si è appena conclusa la XVII Maratona Internazionale di Ravenna con un successo di partecipazione. Per un giorno quasi tremila persone hanno potuto percorrere a diversa andatura (dalla corsa dei primi al passo degli ultimi) le strade cittadine senza il pericolo di perdere la vita appena al di fuori del recinto del nostro piccolo centro storico.
Per un giorno, appunto, perché in tutti gli altri 364 i pedoni sono a rischio, in particolare se appartenenti alle fasce più da tutelare, bambini e anziani. Non si tratta di un rischio da poco, se si considera lo stillicidio di morti o ferimenti, più o meno gravi, riportati dalla cronaca locale.
D’altra parte, non sono solo i pedoni a finire investiti nell’attraversamento stradale, ma anche l’uso della bicicletta o l’impiego di auto e moto in presenza di camion, lo stesso mestiere di autotrasportatore, sono tutte situazioni ad elevato rischio. Anche in questo caso sembra in corso una gara a chi dà la notizia dell’incidente più ferale. Purtroppo sono tutte notizie vere. Se così non fosse, Ravenna non sarebbe in testa (seconda solo ad Enna) nella classifica per vittime da incidenti stradali (tabella 14 riportata a pag. 47 del XXII Rapporto Ecosistema Urbano appena diffuso da Legambiente) disponibile al link:
http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaurbano_2015_xxiiedizione.pdf
Secondo i dati ISTAT riferiti al 2013, la media delle vittime per incidente stradale nei comuni italiani capoluogo di provincia è stata di 4,5 vittime ogni 100 mila abitanti. In Emilia Romagna, mentre per Bologna il tasso è stato pari ad 1,05, a Ravenna ha raggiunto quota 10,86. La cosa si spiega considerando che ci sono stati 841 incidenti (più di due al giorno) in cui sono rimaste coinvolte (tra morti e feriti) ben 1.197 persone, cioè più di tre al giorno (che diventano 2.497 in 1.730 incidenti allargando lo sguardo all’intera provincia; dati, anche se di poco, superiori al 2012, in cui gli incidenti in provincia erano stati 1.727 e si era rimasti a 2.418 tra morti e feriti): http://www.istat.it/it/archivio/137546
Non è possibile continuare così. Qualunque forza politica intenda candidarsi alla guida dell’amministrazione comunale nelle elezioni della prossima primavera deve porre l’obiettivo di far cessare questa vergogna tra le proprie priorità programmatiche. Si deve mettere al centro dell’attenzione la mobilità urbana e extraurbana in sicurezza, fondamentale in un territorio comunale vastissimo con tante frazioni. È chiaro che l’eliminazione pur urgentissima delle strade dissestate, oggetto di intervento in ogni finale di legislatura, non costituisce di per sé soluzione, come non lo è rotondizzazione del mondo o il giochino (deleterio) di chiudere un parcheggio (pubblico) qui (es. piazza Kennedy) per aprirne uno (privato) un po’ più in là. Ravenna in Comune si pone questo obiettivo e si impegna alla sua attuazione sin dal giorno successivo alla chiusura delle urne.