“Quanto sta accadendo per il cantiere di Piazza Kennedy rappresenta l’ennesima prova di quanto male sia governata la nostra città, di quanto poco lungimirante ed incapace di programmazione sia tale amministrazione a guida PD.”
Lo diciamo subito ed apertamente, nel caso specifico, tutti i problemi sin dall’inizio della faccenda, sono sorti dalla necessità di coprire con le parole una evidente incompetenza dell’amministrazione ed ancora oggi, pur cambiati gli attori, il copione pare essere il medesimo.
L’incertezza e l’approssimazione hanno accompagnato la vicenda sin dai primi passi con un progetto, imposto alla cittadinanza e da questa subito osteggiato per l’evidente mancanza di qualità ed elementi qualificanti lo spazio, progetto pagato e poi snaturato nel suo unico punto, a detta della stessa amministrazione, qualificante, i famigerati “ portali “.
Il cantiere, aperto a fine giugno, scelta del tutto errata per i tempi di una città a vocazione turistica, è stato subito sospeso in agosto, lasciando, in luogo del parcheggio, per l’intera estate, un desolante ammasso di sabbia e tubi al centro della città d’arte in piena stagione turistica.
I lavori di impiantistica che dovevano essere conclusi i primi di settembre, sono evidentemente ancora in pieno svolgimento.
Ora l’annuncio che tutto potrebbe essere rimesso in discussione, senza che si capisca in quale direzione, a causa del ritrovamento di vestigia storiche la cui presenza era nota a tutti da sempre.
A far da cornice a tale disastro, il rapporto con i commercianti della piazza e del centro, costretti per un tempo indefinito ad affacciarsi su un cantiere senza alcun coinvolgimento preventivo.
Ci vengono in mente, per inquadrare questa vicenda, almeno due modi di dire, popolari, semplici, banali se vogliamo, ma spigolosi, scomodi ed adatti per coloro che continuano a malgovernare la città.
Tutti i nodi vengono al pettine perchè nessun bravo amministratore può pensare di completare questo tipo di lavori in qualche mese, perchè nessun bravo amministratore può non sapere che le imprese nelle settimane a cavallo del ferragosto chiudono o lavorano a scartamento ridotto, perchè nessun bravo amministratore può approvare un pessimo progetto per smentirlo il giorno seguente, perchè nessun bravo amministratore di Ravenna può non sapere che sotto quella piazza vi sono reperti archeologici.
I cittadini si accorgono bene della differenza tra ciò che è stato loro raccontato e ciò che sta accadendo, anche in questi giorni, ecco perchè le bugie hanno, al fine, le gambe corte.
Non siamo interessati, onestamente, a trovare i responsabili del malfunzionamento della amministrazione in questa vicenda in quanto siamo certi che le problematiche non nascono dalle singole figure coinvolte ma dal modo in cui tale amministrazione tutta, a guida PD, ormai da anni, si pone nei confronti dei problemi della città e dei cittadini. Tale nostra convinzione viene rafforzata dal fatto che nonostante l’avvicendamento all’assessorato dei lavori pubblici, con l’arrivo di Liverani, nulla è cambiato, men che meno la voglia di far chiarezza sulle vicende e di raccontare ai cittadini la verità, anche a costo di perderne il voto.
Ravenna decisamente merita di meglio.
Sosteniamo quindi che non occorre continuare a mentire ai cittadini perchè è chiaro a tutti che la problematica attorno ai manufatti di Sant’ Agnese, al modo in cui dovranno essere trattati , può essere risolta dal solo parere della Soprintendenza ai Beni Culturali, altro ente, neanche a dirlo, depotenziato e messo nel mirino dal PD nazionale.
E’ chiaro quindi che dopo attenta analisi e lavori che necessiteranno tempo e danaro, qualora tale manufatto venisse reputato di pregio, ed interesse archeologico, l’intera struttura dovrebbe venire dissotterrata ed il progetto riveduto in toto.
Nell’ipotesi in cui, invece, tale manufatto non dovesse avere valore per la soprintendenza, riteniamo , comunque, che attraverso un progetto mirato come la realizzazione di una semplice aiuola ad una quota inferiore a quella della piazza, intervento a costo zero sia in termini economici che di tempo, potrebbe lo stesso, lasciare in luce almeno la parte superiore degli archi, evidenziando l’aspetto storico della piazza ed arricchendola, anche attraverso adeguata illuminazione, scenograficamente, arricchimento che, quello si, gioverebbe anche alla qualità urbanistica del luogo e quindi all’attrazione di avventori e turisti per le attività della piazza. “