Ieri, 12 aprile, ha finalmente attraversato Ravenna la manifestazione nazionale contro la speculazione fossile. La sua gemella, due anni fa, era stata allontanata dal centro all’ultimo momento, sviando il percorso del corteo già concordato da un mese e confinando le migliaia di manifestanti in una Piazza Kennedy blindata dalla polizia in assetto da contenimento golpe. Ieri ci siamo riprese e ripresi la Città, nonostante i molti ostacoli frapposti, siamo arrivate e arrivati fino a Piazza del Popolo, la nostra Piazza!
La manifestazione è perfettamente riuscita, partecipata sia dalla cittadinanza, capoluogo, foresi e anche i lidi che devono subire il rigassificatore, che da tante località italiane che si sono concentrate nella nostra Città. Del resto è stato un evento attentamente preparato, il culmine di una serie di incontri promossi dal Coordinamento ravennate della Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile del quale Ravenna in Comune è parte attiva (che si concluderanno lunedì prossimo). La nostra candidata Sindaca aveva partecipato come relatrice a Bologna il 10 aprile scorso al convegno promosso da Ecoresistenze proprio in preparazione della manifestazione. Perché per Ravenna in Comune e per Marisa Iannucci si tratta di un impegno continuativo su questo tema, attraverso la costruzione di relazioni con diverse associazioni ambientaliste e comitati. Un impegno che non inizia e finisce in una comparsata in una sola manifestazione, come abbiamo tristemente visto improvvisare da alcuni politici ravennati che non si vergognano di fingere opposizione al fossile mentre sostengono la candidatura del massimo sostenitore di ENI & soci a Ravenna: il candidato Sindaco del centrosinistra Alessandro Barattoni, segretario provinciale del PD.
E Barattoni, ovviamente, non ha partecipato alla manifestazione. Nessuno tra i candidati alla carica di Sindaco, per altro, si è fatto vedere: troppa paura delle conseguenze per opporsi alla potenza del cane a sei zampe nel Comune che la multinazionale di Metanopoli considera suo territorio privato. Con una sola eccezione: Marisa Iannucci, appunto. È la sua e la nostra coerenza a parlare quando rivendichiamo la credibilità che le forze politiche che attualmente siedono in Consiglio Comunale, invece, non possiedono.
Ieri Marisa Iannucci ha ribadito come il legame tra energie fossili e guerra sia un dato di fatto, mentre il green deal europeo si è rivelato un castello di menzogne, con gli obiettivi climatici, essenziali per la sopravvivenza delle classi sociali non privilegiate, che vengono rimandati ad un tempo lontanissimo. In Italia lo chiamano Piano Mattei, ma si tratta di una enorme speculazione sulle energie fossili. Fare di Ravenna un hub del gas non ha minimamente ridotto il prezzo delle bollette dei ravennati, come alcuni politici promettevano. Eppure, a pochi chilometri dalle nostre spiagge turistiche, la bomba chiamata rigassificatore, un preciso obiettivo militare per le politiche guerrafondaie dei militaristi contemporanei, ha iniziato a ticchettare con i primi arrivi di GNL. Marisa ha chiamato a riunirsi tutte e tutti coloro che si riconoscono in una sinistra popolare perché, in opposizione al centrosinistra liberista e liberticida, si raggiunga l’obiettivo di ridare rappresentanza ai nostri valori all’interno delle Istituzioni.
Ravenna in Comune ringrazia tutte e tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione e quante e quanti hanno contribuito a realizzarla. È stato un enorme passo in avanti da quando un de Pascale pieno di sé dichiarava che tutta la comunità ravennate sosteneva il rigassificatore e le politiche del suo partito. La menzogna è stata rivelata. La lotta continua.
[nell’immagine: Marisa Iannucci, candidata Sindaca per Ravenna in Comune, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano in un momento della manifestazione nazionale di Ravenna di protesta contro l’abuso di fossili del 12 aprile 2025]
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Grande partecipazione alla manifestazione nazionale “Usciamo dalla camera a gas” a Ravenna