“Serve una Ravenna più giusta e coesa”
Giovedì 4 aprile 2025 la nostra candidata sindaca per le prossime elezioni comunali di Ravenna ha visitato il dormitorio comunale “Re di Girgenti”, accolta da operatori e ospiti in un clima di cordialità e dialogo. L’incontro è stato un momento importante di confronto sul tema delle povertà estreme e dell’emergenza abitativa, durante il quale la candidata ha ascoltato con attenzione le storie e le richieste delle persone accolte nella struttura, condividendo riflessioni, esperienze e le sue proposte per il futuro della città.
Da anni impegnata nel sociale, Iannucci ha sottolineato quanto queste tematiche siano al centro del suo programma. “L’emergenza abitativa, il disagio sociale e la marginalità non possono più essere affrontati con misure tampone” ha dichiarato. È tempo di un cambio di passo deciso: Ravenna ha bisogno di un Comune che investa nel welfare e nella coesione sociale con la stessa determinazione con cui si affrontano le grandi opere. «Perché senza equità non c’è sicurezza né sviluppo duraturo».
Tra le proposte presentate, spiccano:
Un piano anti-povertà con un Fondo straordinario di solidarietà comunale per erogare contributi economici d’urgenza (per bollette, spese mediche, minori a carico) attraverso bandi semplici e rapidi, in collaborazione con associazioni del territorio. Previsto anche uno Sportello Reddito per aiutare le persone ad accedere ai sussidi statali.
Una forte spinta sulle politiche abitative: l’obiettivo è costruire e recuperare, anche con la partecipazione dei cittadini, almeno 500 alloggi popolari, mappare gli immobili sfitti per valutare se è possibile destinarli a chi è in difficoltà istituendo un’agenzia comunale per l’affitto calmierato. Tra le priorità, la mediazione anti-sfratto e la creazione di strutture abitative temporanee dignitose per chi ha perso casa.
Il rafforzamento dei servizi sociali comunali: più personale (assistenti, educatori, mediatori), sportelli sociali in ogni quartiere e “custodi sociali di prossimità” per intercettare il disagio e promuovere inclusione.
L’apertura di una struttura di accoglienza notturna dedicata alle donne, oggi fortemente carente, e la nascita delle Cucine popolari: luoghi in cui le persone in difficoltà possono non solo mangiare, ma anche ritrovare legami e dignità.
Bilancio partecipativo per il sociale: una quota del bilancio comunale sarà destinata ogni anno a progetti proposti dai cittadini per rafforzare la coesione, come centri di aggregazione o servizi educativi.
«La lotta alla povertà deve essere parte integrante dello sviluppo urbano. Le disuguaglianze, se lasciate crescere, logorano il tessuto sociale e mettono in crisi la nostra capacità di vivere come comunità. Serve una visione coraggiosa: vogliamo una Ravenna dove nessuno si senta invisibile e tutti possano sentirsi parte di una città che si prende cura di ognuno.”
Non basta, però, limitarsi agli interventi di assistenza sociale. È necessario integrare la lotta alla povertà nelle strategie di sviluppo locale, nel rinnovamento urbano, nelle politiche abitative, nella sicurezza e nei servizi per la formazione e l’inserimento lavorativo. In questo modo, si risponde ai diritti delle persone vulnerabili e si favorisce una maggiore coesione sociale e qualità della vita per l’intera comunità.
Le disuguaglianze fanno parte della vita, ma se diventano troppo marcate e si concentrano in certe aree, compromettono il senso di appartenenza e mettono a rischio la qualità di vita di tutti i cittadini. Povertà estrema e una gestione inadeguata degli spazi urbani possono indebolire l’ordine sociale e l’intera comunità.
La Costituzione italiana richiede di eliminare gli ostacoli che impediscono a tutti di partecipare pienamente alla vita economica, sociale e politica, tuttavia tradurre questi principi in azioni concrete è difficile, specialmente quando le condizioni cambiano e generano nuove forme di esclusione. Attualmente molte persone hanno enormi difficoltà economiche pur lavorando, a causa del caro affitti, degli aumenti insostenibili delle utenze, a fronte di un lavoro sempre più povero e precario.
È essenziale riconoscere e proteggere i diritti individuali per evitare che le persone cadano in situazioni di povertà e disuguaglianza inaccettabili, ma questo può avvenire solo con un impegno condiviso per rafforzare il tessuto sociale a livello locale.
Marisa Iannucci ha ringraziato Carla Suprani, gli operatori e gli ospiti del “Re di Girgenti”, ribadendo la sua volontà di costruire una Ravenna più solidale, partecipata e giusta.
Ravenna in Comune
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