SEMPRE E SOLO DALLA PARTE DI CHI LAVORA

I fratelli Marcegaglia a Ravenna hanno bisogno del lavoro di circa 2mila persone. Meno della metà (875 è il numero ufficiale riportato dal sito dell’azienda) sono dipendenti direttamente contrattualizzati. Questo perché Marcegaglia predilige un’organizzazione del lavoro pesantemente incentrata sull’appalto delle attività. La frammentazione dei lavoratori, tenuti tra loro separati con contratti distinti, datori di lavoro distinti, condizioni di lavoro distinte caratterizza un modello ampiamente diffuso e di cui Marcegaglia si fa interprete ai massimi livelli nel nostro territorio. La politica di indebolimento di chi ogni giorno manda avanti la baracca si estende ai rapporti sindacali, con una politica padronale divisiva nei confronti delle diverse sigle di rappresentanza.

Non è quindi un fatto interno all’azienda Elle Emme la rinuncia all’appalto in Marcegaglia come risposta negativa a precise rivendicazioni contrattuali. Si tratta di un subappalto, in realtà, in quanto l’appaltante è altra azienda, RO.MAX, e l’intenzione, dichiarata, è quella un subentro di altra impresa a Elle Emme. Fermo restando che il lavoro di tutti è comunque in Marcegaglia per Marcegaglia, il vero padrone che detta le regole del “gioco”. Tutto “giocato” in quel modello sopra descritto. Ricordano i sindacati confederali: «Elle Emme è presente nel territorio da più di tre anni e in buona parte si è insediata sostituendo, negli appalti delle varie aziende, la COFARI». Precisa a sua volta SGB: «La rottura del confronto, con l’annuncio del cambio appalto, è l’ennesima dimostrazione di come il sistema degli appalti non sia altro che uno strumento collaudato per precarizzare il lavoro e tenere costantemente sotto ricatto i lavoratori».

La politica non è indifferente al ruolo del padrone, quello vero, cioè Marcegaglia, in tutto ciò. Non è indifferente quando riceve con tutti gli onori la coppia di fratelli a Palazzo Merlato, ascoltandoli e riverendoli (come ha fatto l’Amministrazione a guida PD in una triste messa sull’attenti delle Istituzioni nel 2019). Non lo è quando si proclama equidistante tra le parti in conflitto mentre i lavoratori vengono attaccati dal padrone. Ricordiamo bene de Pascale nella vertenza “Logistica Ferrari” (altro appalto Marcegaglia, quella volta transitato in COFARI) nel 2017 in risposta alla richiesta di solidarietà dei lavoratori che Ravenna in Comune aveva portato in Consiglio Comunale: «L’augurio dell’Amministrazione è quello di trovare un accordo tra le parti. Oltre a sensibilizzare e cercare di stimolare tutte le parti a fare uno sforzo per raggiungere un punto d’intesa, non abbiamo altri strumenti». Non citiamo a caso quell’episodio di ormai otto anni fa, in quanto SGB ricorda «che l’operazione annunciata da RO.MAX non è altro che la fotocopia di quanto avvenuto nel 2017 (coinvolti gli stessi lavoratori) con l’uscita di Logistica Ferrari dall’appalto La Cisa (ora sostituita da RO.MAX) e l’ingresso di COFARI. Anche allora lo si fece passare per un cambio appalto, in cui non erano garantite tutte le tutele ai lavoratori. Ma per la stessa operazione poi il Giudice del Lavoro accertò che si trattava di un trasferimento di azienda con piene garanzie per i lavoratori e diritto al passaggio nelle nuove aziende e conservazione di quanto maturato».

L’equidistanza non esiste e Ravenna in Comune non ha dubbi sulla parte che occorre tutelare: lavoratrici e lavoratori senza alcuna titubanza. I padroni, che siano i fratelli Marcegaglia o altri, hanno abbondanza di rappresentanti che fanno la fila per sostenerne la posizione. Dice l’Assessora Randi alla richiesta di intervenire nella crisi Cofari: «Non spetta all’amministrazione comunale dirimere controversie sindacali o gestire stati di crisi aziendali, che competono per legge agli organi preposti». Ma chi fa spallucce, chi si dichiara equidistante, di fatto sostiene la parte del padrone come chi lo fa esplicitamente.

Ravenna in Comune è stata la sola lista a sostenere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nel quinquennio in cui è rimasta in Consiglio Comunale. Dopo la nostra uscita, nessuno si è più schierato dalla parte di chi lavora dagli scranni di Palazzo Merlato. Oggi esprimiamo la nostra solidarietà a chi lavora in Elle Emme come ieri abbiamo dato sostegno concreto a chi lavorava per Logistica Ferrari. La nostra vicinanza va a tutte le lotte di lavoratrici e lavoratori. Dentro e fuori Marcegaglia. Il compito che abbiamo è la loro rappresentanza nelle Istituzioni e chiediamo il loro voto per poter continuare a farlo dopo le elezioni di primavera. Perché non esiste un lavoro astratto ma solo persone in carne ed ossa che lavorano, al cui fianco continuiamo e continueremo a schierarci.

[immagine di Chiara Tadini per Ravenna Today: la seduta dell’ottobre 2017 del Consiglio Comunale in cui venne discusso il question time presentato dall’allora nostro Consigliere Massimo Manzoli in presenza di una delegazione dei lavoratori della Logistica Ferrari. Rispose Michele de Pascale, chiarendo che per lui padrone e lavoratori stavano sullo stesso piano]

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Elle Emme esce da appalto Marcegaglia: “Cento addetti a rischio”

Il cambio, “l’ennesimo”, dell’azienda in appalto che si occupa di logistica in Marcegaglia a Ravenna

Fonte: il Resto del Carlino del 1° aprile 2025

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