LA SICUREZZA COME PROPOSTA ELETTORALE

Quando si parla di rischi collegati all’abuso delle energie fossili, in genere, non si pensa all’immediato. Spesso si inizia a parlare della crisi climatica, visto che bruciare metano, petrolio, carbone e simili costituisce il fattore più importante di emissione di gas climalteranti. Al metano, addirittura, basta la dispersione, senza nemmeno venire bruciato, per contribuire all’effetto serra. Poi ci si indirizza sull’inquinamento, quello atmosferico ma anche quello causato a terreni, acque, ecc. Se si alza ulteriormente lo sguardo si arriva alle conseguenze arrecate all’economia da una dipendenza pressoché assoluta da fonti per le quali l’Italia dipende essenzialmente dall’estero. Tutte queste, e altre ancora, rappresentano però la possibilità che in un tempo dato si producano conseguenze dannose. Si parla di anni per clima, la salute. Ci si avvicina molto di più per le conseguenze economiche ma, ugualmente, c’è sempre un differimento temporale tra la causa e l’effetto.

Due promemoria forniti dagli organi di informazione nello stesso giorno ci hanno invece appena ricordato che per altri aspetti il rischio è quello di un danno immediato. Pensiamo all’allarme scattato nel petrolchimico di via delle Industrie per una fuga di gpl segnalata attorno alle 21 di domenica e proseguita anche nella giornata di lunedì. Come riporta la stampa: «l’accesso agli esterni è interdetto e l’uso delle auto all’interno di Versalis è vietato. I Vigili del Fuoco sono ancora sul posto e stanno presidiando la zona». A Viareggio la spaventosa esplosione dovuta a una fuga di gpl, nel deragliamento di un treno, per chi fosse di memoria corta, causò la morte di 32 persone ed un centinaio di feriti. Fu sufficiente la fuoriuscita da una sola delle cisterne, 50 metri cubi di gas, per causare l’Apocalisse. Si tratta di un quantitativo irrisorio rispetto al parco serbatoi del petrolchimico. Senza contare il possibile effetto domino in ragione dell’addensarsi di altri impianti a rischio incendio ed esplosione a breve distanza. Del resto Ispra ci ricorda che tra i Comuni italiani Ravenna è al primo posto per numero di impianti a rischio di grande incidente industriale presenti sul proprio territorio. E la quasi totalità, aggiungiamo noi, è concentrata lungo il porto canale, nei pressi del petrolchimico.

Altro promemoria fornito dalla stampa riguarda l’appena arrivata BW Singapore: «Il rigassificatore disormeggiato: “Condizioni meteo critiche”». La nave doveva essere sottoposta a test di disormeggio per collaudare l’efficacia della procedura di messa in sicurezza in presenza di maltempo a causa della mancanza della protezione costituita da una diga lunga quasi un chilometro da realizzarsi appositamente (costo previsto 270milioni di euro). Invece «il maltempo pronosticato per la notte tra sabato e domenica ha fatto scattare la misura». Così il «disormeggio è stato deciso in base al bollettino meteo, che per la notte tra sabato e domenica prevedeva condizioni non conformi ai parametri di sicurezza stabiliti dal regolamento messo a punto dal comandante della Capitaneria di porto». Vale la pena di rammentare che ci fu una vera e propria promozione istituzionale del sito ravennate per collocarci il rigassificatore. Si diceva che ci fosse già tutto predisposto, dal terminale alle condutture, e che bastasse semplicemente farvi attraccare una nave rigassificatrice presa a nolo per un po’ di tempo per far fronte da subito ad una presunta emergenza. In realtà l’emergenza non si è mai verificata e la nave arrivata solo ora, ben tre anni dopo l’avvio dell’operazione “hub del gas”, non poteva comunque servire a risolverla. Poi, piano piano, è saltato fuori che la nave veniva comprata, che il terminale andava rifatto punto a capo, che anche 40 chilometri di nuove condotte erano assolutamente indispensabili, che non si poteva fare a meno di dragare tutto lo specchio di mare, che mancavano un tot di rimorchiatori e che pure una diga lunga un chilometro andava costruita. Siamo arrivati al miliardo e mezzo di euro come ridere. Tutti da scaricare su bollette già ora ai massimi per quella che è la vera emergenza: una speculazione forsennata a beneficio della stessa lobby che guadagna dall’operazione “hub del gas”.

Fatto sta che di qui a qualche giorno il rigassificatore inizierà l’accoppiamento con le metaniere per dar vita alle quantità di gas rigassificato da immettere in rete. Con il rischio che qualcosa possa andar storto perché tutto deve funzionare senza l’indispensabile diga per almeno un paio d’anni e già abbiamo visto le conseguenze che può avere il meteo eccezionale sulle navi in ormeggio. In due occasioni altrettante navi da crociera sono state salvate per il rotto della cuffia: se non andasse in maniera altrettanto fortunata per l’accoppiata rigassificatore/metaniera le conseguenze sarebbero di portata storica. Non a caso per Piero Angela «Quello della metaniera, che si spezza vicino alla costa, viene definito il peggior scenario “energetico” possibile. Cioè l’incidente più catastrofico immaginabile fra tutte le fonti energetiche».

Ravenna in Comune non ricorda tutto questo per sadismo mediatico. Poniamo l’esigenza che la prossima Amministrazione faccia quello che non hanno fatto le precedenti, ossia avviare un programma di progressivo alleggerimento dei rischi industriali incentivando la sostituzione dei siti maggiormente pericolosi con produzioni di minor impatto rispetto alla sicurezza e all’ambiente. Anche per questo aspetto è importante l’effettivo inizio della transizione alle energie rinnovabili rispetto all’abuso del fossile. Ad oggi il centrosinistra se ne è bellamente fregato, preferendo il più comodo accoglimento di ogni richiesta formulata dalla lobby del fossile, disinteressandosi dell’aspetto sicurezza per la popolazione sulla base dell’assunto che ciò che non è ancora accaduto non si verificherà mai. Purtroppo, ovviamente, non è così. Non aspettiamo di entrare nella storia dei disastri per mettere in sicurezza il territorio. Le alluvioni dovrebbero aver pur insegnato qualcosa. E se non lo hanno insegnato agli amministratori, dovrebbero averlo almeno imparato gli amministrati: è tempo di sbarazzarci di quel PD che si è appena ricandidato a continuare tutto come prima.

[Immagine tratta da dossier Ispra sui siti pericolosi]

#RavennainComune #Ravenna #Seveso

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Ravenna, fuga di gpl alla Versalis al polo chimico: Vigili del Fuoco in azione

Fonte: Corriere Romagna del 3 marzo 2025

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Il rigassificatore disormeggiato: “Condizioni meteo critiche”

Fonte: il Resto del Carlino del 3 marzo 2025

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