Da oggi tutta la Romagna si unisce al resto della Regione nell’applicazione delle misure emergenziali adottate in previsione di giornate critiche per la qualità dell’aria. Del resto la centrale di rilevamento di via Zalamella già da giorni segnala il superamento dei valori di soglia per le polveri sottili: il PM10, infatti, non dovrebbe superare la media giornaliera dei 50 µg/m3 ma da venerdì compreso tutti i rilevamenti disponibili sono stati più alti. Per quanto riguarda il particolato di dimensioni ancor più ridotte (PM2,5) non possiamo saperlo: la centralina infatti non lo rileva benché sarebbe indispensabile conoscerlo. Come sappiamo, per ogni incremento di 5 μg/m3 di PM 2,5, il rischio relativo di ammalarsi di tumore al polmone aumenta di circa il 18 per cento, mentre cresce del 22 per cento a ogni aumento di 10 μg/m3 di PM 10. I risultati dello studio ESCAPE (European Study of Cohortes for Air Pollution Effects), condotto su base europea per ben 13 anni, dimostrano comunque che è sufficiente un’esposizione anche a livelli inferiori a quelli di legge per subire effetti nocivi. Per questo le polveri sottili sono inserite tra le sostanze cancerogene di classe 1.
Racconta (a chi ci crede) il candidato sindaco del centrosinistra di voler piantare più alberi per migliorare la qualità dell’aria. È un intento condivisibile che, purtroppo, è il suo partito a non condividere nei fatti. L’attuale Amministrazione a guida PD si è infatti caratterizzata più per gli abbattimenti di piante che per le riforestazioni che prometteva. E gli alberi, oltretutto, non bastano da soli. Va affrontato il tema del trasporto, privilegiando quello pubblico a zero emissioni, e del riscaldamento, attraverso un percorso di riconversione che dovrebbe partire dagli edifici pubblici. E poi c’è il grande tema delle aree produttive. Gli stoccaggi a cielo aperto di merci e materiali polverulenti, il loro trasporto e la loro movimentazione con mezzi inadeguati, le emissioni industriali… tutto questo ha un peso. Infatti se in Città ogni settimana per almeno una giornata l’aria è irrespirabile, nella zona industriale si raddoppia. E mentre in Città la qualità dell’aria risente in negativo della stagione invernale, per quanto riguarda la centralina del porto ogni giorno dell’anno ha la sua criticità. Peccato che comunque senza respirare non si possa stare, né in Città né al lavoro…
Aspettiamo di vedere con particolare attenzione la qualità delle frottole che verranno fatte rotolare in campagna elettorale. Dal centrodestra non ci attendiamo nulla, quindi può solo stupirci in positivo. Quanto al centrosinistra, quello elettorale è da sempre il tempo in cui le listarelle di contorno al PD tirano fuori i più ambiziosi sogni acchiappa gonzi destinati a rimanere sulla carta. Barzellette tipo quella di essere contrari a politiche energetiche basate sulle fonti fossili e di battersi per una transizione ecologica reale e sostenibile, nell’interesse della comunità e dell’ambiente… in alleanza con il PD che, coerentemente, pratica le politiche esattamente contrarie. Come Ravenna in Comune non abbiamo problemi di coerenza di questo tipo: ben distanti da alleanze col centrodestra e col centrosinistra abbiamo già dimostrato nei 5 anni trascorsi in Consiglio Comunale e in quelli successivi fuori da Palazzo Merlato cosa significa far corrispondere “dire” e “fare”. Certo, la politica di turarsi il naso non serve per l’aria inquinata come per la politica inquinata.
[Nell’immagine: la situazione PM10 nella giornata del 23 febbraio 2025 dal sito di ARPA Emilia-Romagna]
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Cattive notizie sulla qualità dell’aria a Ravenna: scattano per due giorni le limitazioni del Piano integrato regionale