MIMMO LUCANO MERITA SCUSE E RINGRAZIAMENTI

Mimmo Lucano è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione con pena sospesa. Si può essere felici, quando non si condivide assolutamente la condanna? La risposta è che sì, siamo felici, molto felici, si sia definitivamente conclusa una mostruosa macchinazione per demolire un modello, il modello Riace, pluripremiato per il suo successo. Il Ministero dell’Interno alla cui guida era Minniti del PD (lo stesso degli accordi con la Libia dei torturatori) sospese ogni finanziamento al progetto per farlo fallire. Non bastando questo, ne seguì una persecuzione giudiziaria con il processo Xenia ed una condanna del sindaco di Riace a a 13 anni e due mesi, oltre a una campagna di diffamazione culminata con la fine dell’esperienza degli Sprar, il sistema accoglienza diffusa di cui il suo borgo calabrese era diventato un modello.

Il 14 ottobre 2018 Ravenna in Comune scrisse una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Ravenna:

«Signor Sindaco,

la decisione del ministro dell’interno di procedere non solo alla sospensione dei finanziamenti per l’accoglienza nel comune di Riace, ma anche al trasferimento di quasi tutte le persone migranti ospitate in quel luogo, è una vera dichiarazione di guerra sia contro il sindaco Mimmo Lucano, sia contro tutti quei comuni che – non senza difficoltà – stanno cercando di creare un sistema di integrazione e di inclusione sociale.

Ravenna in questi anni si è impegnata sul progetto degli SPRAR, ponendosi nel solco di chi costruisce un’accoglienza diffusa e quanto mai utile a contrastare il rischio di esasperazione del disagio sociale.

Per questo Le chiediamo di prendere una pubblica e coraggiosa posizione, di netta condanna della decisione del ministro dell’interno e di altrettanto netto sostegno al Suo collega Mimmo Lucano e a tutta la comunità di Riace.

Tutte e tutti coloro che credono in relazioni umane aperte e basate sulla comprensione reciproca Le saranno molto grati».

Forse perché de Pascale non si voleva inimicare il Ministro dell’epoca, Salvini, che a stretto giro avrebbe invitato a Ravenna per indurlo a favorire gli interessi della lobby dei trivellatori sotto costa. O forse perché ben ricordava che era stato il suo compagno di partito ad iniziare il delirio persecutorio sfociato nell’indagine contro Lucano. Fatto sta che nessuna risposta venne data dalla Giunta di centrosinistra al nostro appello.

È tempo di chiedere scusa per quella colpevole indifferenza e ringraziare il Sindaco di Riace e Parlamentare Europeo per quanto rappresenta, ha fatto e continua a fare. Ravenna in Comune chiede al Sindaco facente funzione Sbaraglia di fare pubblica ammenda ed invitare Mimmo Lucano a Ravenna come esempio luminoso di quello che si potrebbe fare e non si fa nell’ambito delle migrazioni. Troppo comodo affermare senza prove che «L’anello di Ravenna è uno dei pochi che funziona in Italia» mentre tutta la macchina ravennate degli arrivi è costretta tutte le volte a fare punto e a capo e ad inventarsi una nuova banchina ed un nuovo centro di accoglienza invece di darsi una organizzazione strutturata.

Aspettiamo un cenno di riscontro dal Sindaco Sbaraglia nell’auspicio che non abbia ereditato dal suo predecessore quella spiacevole patologica ed altezzosa sordità selettiva che lo caratterizzava.

#RavennainComune #Ravenna #MimmoLucano

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Chiuso definitivamente il processo a Mimmo Lucano

Fonte: Pressenza del 12 febbraio 2025

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