RE E REGINE NON CI FANNO EMOZIONARE

Da quaranta giorni Fabio Sbaraglia è Sindaco di Ravenna. La nostra è terra di tradizioni repubblicane radicate come ci ricorda spesso il vicesindaco che è stato spodestato dal ruolo proprio per far posto a Sbaraglia, il repubblicano Eugenio Fusignani. Il prossimo anno festeggeremo gli 80 anni dal referendum che rigettò l’opzione monarchica. La provincia di Ravenna diede una delle più alte percentuali di consensi per la Repubblica: 152.719 voti, pari all’88,51 per cento, contro 19.828, all’ 11,49 per cento, a favore della monarchia. Da allora la nostra Costituzione recita al suo primo articolo quello che è una sorta di mantra: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Non bastasse, la XIV disposizione finale della Costituzione fa piazza pulita di tutto il ciarpame nobiliare: “I titoli nobiliari non sono riconosciuti”.

Fermo restando il doveroso rispetto per chi ha fatto scelta diversa e ancora è felice di dirsi suddito, in Italia non ci sono sudditi, né monarchi, ma cittadine e cittadini che hanno per capi di Stato dei presidenti della Repubblica che dopo sette anni nel ruolo diventano senatori, a meno di rielezione (peraltro mai vista fino alle deprecabili eccezioni rappresentate dal secondo mandato di Napolitano e Mattarella). Di tutto questo ha contezza Fabio Sbaraglia che, pur come facente funzione, rappresenta la nostra Città e l’intera comunità di Ravenna?

In pochi giorni si è riscoperto filomonarchico non nascondendo il suo entusiasmo per i regnanti già incontrati e quelli che si accinge ad incontrare. Il 5 febbraio ha descritto il suo stato d’animo di fronte alla sovrana del regno hashemita con il trono ad Amman. Così Sbaraglia sulla sua pagina fb: “Una grande emozione l’incontro a Roma con la regina Rania di Giordania”. Accompagnava la didascalia la foto della suddetta Rania e del sognante Fabio. Ma il meglio doveva ancora venire, perché, giusto due giorni dopo, sulla stessa pagina comparivano i reali inglesi ed un tripudiante Sindaco non si riusciva più a contenere: “Siamo onorati di poter accogliere per la prima volta a Ravenna Re Carlo III e la Regina Camilla! Si tratta di un evento storico per la nostra città. Ulteriori dettagli sulla visita saranno forniti appena possibile. Già da oggi però ci fa piacere dire al Re e alla Regina: benvenuti a Ravenna!”.

Ravenna in Comune invita il Sindaco di Ravenna a ricordarsi del nostro passato antimonarchico, del nostro presente costituzionale e della necessità di preservare nel futuro la nostra dignità. E soprattutto del fatto che rappresenta Ravenna repubblicana. La cortesia istituzionale è importante ma troppe partigiane e partigiani sono morti affinché sulla Costituzione figurasse “l’uguaglianza tra cittadini” invece di quella tra “regnicoli” che citava il 24esimo articolo dello Statuto Albertino. C’è voluta la Resistenza perché riuscissimo a sbarazzarci della “sacralità e inviolabilità della persona del Re” che sempre lo Statuto Albertino poneva come secondo articolo. Non se ne dimentichi il Sindaco la prossima volta che decide di comunicare al mondo che si è emozionato per essersi avvicinato a una testa coronata… 

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Prosegue il progetto “Gift”: l’incontro tra Sbaraglia e la regina di Giordania

Fonte: Ravenna & Dintorni del 6 febbraio 2025

 

«Ravenna è felice e orgogliosa di accogliere Re Carlo III e la Regina Camilla»

Fonte: Ravenna & Dintorni del 7 febbraio 2025

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