C’è qualcuno che si legga le “parole in libertà” che i candidati a sindaco del PD scrivono sui loro programmi quando si presentano alle elezioni? Vale la pena tenere a mente quelle promesse scritte sull’acqua, destinate a venir dimenticate subito dopo il voto, a cui non crede per primo nemmeno il candidato? Secondo noi di Ravenna in Comune è importante rammentare ad elettrici ed elettori quanto valgano certe frasi, specie quando lo stesso partito che li ha raggirati la volta precedente si prepara a ritentare il colpo nella prossima primavera.
De Pascale, in vista delle elezioni comunali del 2021, prometteva niente meno che una «nuova cintura verde attorno alle aree portuali e produttive e della imponente opera di riforestazione e rinaturalizzazione di tutta la fascia mare, da Casal Borsetti fino alla parte retrostante di Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano fino a ricongiungersi con la Pineta di Classe, Ortazzo e Ortazzino». Ora scopriamo che, non solo non si farà mai quella nuova cintura verde ma ci stiamo giocando anche quella che c’è. Tutto di nascosto, naturalmente, dietro le spalle ed in silenzio, come usa alle nostre latitudini, nel normale rapporto di mancanza di rispetto della cittadinanza a cui il PD ci ha, nostro malgrado, abituato.
Ricordiamo che, se non fosse stato per Italia Nostra, nulla si sarebbe saputo della cessione da privato a privato dell’Ortazzo e Ortazzino. Ricordiamo che, se non fosse stato per lo scandalo derivato da quell’operazione, non avremmo fatto alcuni (modesti) passi in avanti nel tentativo di recuperare al patrimonio pubblico aree salvate dalla cementificazione 50 anni fa. O almeno così ci avevano raccontato. Ora salta fuori che la cosiddetta zona C, quella meno tutelata e che proprio per questo Italia Nostra aveva chiesto venisse dichiarata Riserva Naturale dello Stato, è stata rivenduta il mese scorso da privato ad altro privato. 70 ettari già rinaturalizzati all’abbordabile prezzo di 250mila euro. Anche questo lo sappiamo solo grazie ad Italia Nostra che ha avuto accesso agli atti che le Istituzioni (tutte sotto il ferreo controllo del PD, ricordiamocelo bene) si erano ben guardate dal rendere noti spontaneamente, in perfetta continuità con quanto già accaduto.
Italia Nostra molto opportunamente definisce tutto ciò: «Una vicenda sconcertante, lasciata in eredità da un presidente di Regione e Sindaco entrambi migrati altrove senza né aver acquisito per intero l’area, né aver concluso la riclassificazione della zona C, e da un Parco timoroso e silente, oppresso dalle logiche della politica e dello sfruttamento privatistico delle ultime aree naturali ravennati». Come Ravenna in Comune ricordiamo bene che, nell’agosto 2023, l’allora Sindaco ed attuale Presidente della Regione Michele de Pascale garantiva personalmente «la totale inedificabilità delle aree di parco (A-B-C) dell’Ortazzo». Parlava di tutte le aree, anche quelle oggi in zona C nuovamente rivendute e lasciate senza superiore tutela. Nel ringraziare Italia Nostra per questa ennesima denuncia, ci è sembrato doveroso ribadire un’ulteriore volta quanto poco valgano le promesse del PD quando non sono rivolte alla lobby del fossile o a quella dei lottizzatori. Si avvicinano le elezioni e ben altre dovremo sentirne. Teniamo bene aperte le orecchie per sbugiardare anche le prossime.
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Ortazzo Ortazzino. Italia Nostra: “La zona C nuovamente venduta. Resta in mano privata”