Ravenna in Comune chiede scusa alla cittadinanza per aver erroneamente profetizzato un aumento delle tariffe per quello che si ha il coraggio di chiamare “servizio” rifiuti dall’anno prossimo. Esattamente un mese fa, infatti, scrivevamo: «Sulla base dell’esperienza Ravenna in Comune teme inoltre che nel passaggio alla finta tariffa puntuale si vedrà, ad elezioni comunali svolte (non a caso è previsto il 2026 per l’effettiva entrata in vigore), un ulteriore aumento a seguito di quelli, che pure abbiamo biasimato, visti in questi ultimi anni. In conclusione, di puntuale, anche questa volta, ci sarà solo l’ennesima fregatura». Invece abbiamo sbagliato: la fregatura, quella nuova che segue quelle già patite, ci sarà, ma è anticipata a quest’anno!
Lo spiega l’incomparabile assessore al disservizio rifiuti, Gianandrea “Giangi” Baroncini, già schierato coi “coraggiosi” (la lista dei finti ambientalisti della Schlein) ed ora che non occorre più far finta (con la Schlein segretaria piddina), rientrato nel PD: «Il montante per il costo del servizio era comunque in aumento indipendentemente da Tari o Tcp. L’aumento sarà validato da Atersir. Solitamente entro maggio». Ma, aggiunge il “Giangi”, non si creda che sia colpa nostra, per carità, è responsabilità del fato, di Atersir, del gestore che non ha nemmeno il coraggio di nominare, mica del Comune di Ravenna:
«Per noi enti locali la Tari prima, e Tcp ora, non costituiscono una voce che genera avanzo ma semplicemente sostengono la copertura dei costi del servizio. Il piano economico finanziario del gestore validato da Atersir determina l’ammontare del gettito da riscuotere e per quest’anno è in aumento».
Allora vale la pena ricordare che sono sempre loro, nascosti sotto il cappuccio, ma neanche poi tanto, e scambiato il berretto e la sedia, a prendere tutte le decisioni. Basta guardare il sito istituzionale per leggere che «Atersir è l’Agenzia di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali della regione Emilia-Romagna […] cui partecipano obbligatoriamente [L.R. 23/2011] tutti i Comuni e le Province della Regione […]. ATERSIR opera su due livelli cui competono funzioni distinte di governo. Le funzioni di primo livello sono esercitate dal Consiglio di Ambito con riferimento all’intero ambito territoriale ottimale, ossia la Regione mentre le funzioni del secondo livello sono esercitate dai Consigli locali (uno per ogni provincia)».
Chi siede nei consigli e prende le decisioni? Al Consiglio d’Ambito partecipa un sindaco o un assessore per provincia. L’attuale Presidente è la Sindaca piddina del Comune di Soliera (Modena). Ravenna è rappresentata dalla Sindaca piddina di Russi, Valentina Palli. Prima di passare in Regione il ruolo era ricoperto da Michele de Pascale, piddino pure lui, come noto. Anche il Consiglio Locale della nostra Provincia è coordinato da Valentina Palli. Chi Rappresenta il Comune di Ravenna? Lo stesso assessore al disservizio rifiuti “Giangi” Baroncini.
E chi è il gestore? Hera, naturalmente, che attraverso il raggruppamento temporaneo d’impresa, composto da Hera S.p.A. Holding Energia Risorse Ambiente – Consorzio Formula Ambiente Società Cooperativa – Ciclat Trasporti Ambiente Società Cooperativa, si è aggiudicata la gara per lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati nel bacino di Ravenna e Cesena per la durata di quindici anni. E sempre Hera fatturerà la Tariffa Corrispettiva Puntuale (Tcp) che da quest’anno sostituirà la Tari. Hera è una creazione dei comuni bolognesi e romagnoli che hanno privatizzato le aziende pubbliche che precedentemente gestivano i servizi. I Comuni detengono il 45% circa dell’azionariato di Hera. Ravenna, tramite Ravenna Holding, ha quasi il 5% delle azioni della multiutility grazie a cui ha nominato il piddino Gianni Bessi nel CdA in rappresentanza del territorio.
Ravenna in Comune chiede al PD e alle forze politiche che ne sostengono le politiche di soprassedere al nuovo preannunciato aumento, che sarebbe l’ennesimo. Il PD è perfettamente in grado di fermare l’aumento, avendo in mano tutte le leve sia del gestore, che di Atersir e di Comune e Provincia. Dunque, la pianti l’assessore al disservizio rifiuti di far finta di non sapere che è lui stesso e il suo stesso partito a decidere degli aumenti approvando l’innalzamento del cosiddetto montante. Se aumento ci sarà, del tutto ingiustificato anche in considerazione della qualità del servizio fornito, ritenuta assolutamente insoddisfacente dalla cittadinanza, la responsabilità non ricadrà sul fato, ma sul PD e sulle forze politiche che lo sostengono. In campagna elettorale non mancheremo di pubblicizzare le complicità nell’ennesima presa in giro. Hera fa soldi, è vero, ma perché dovremmo essere soddisfatte e soddisfatti se il costo dei pessimi servizi che fornisce continua ad aumentare?
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Rifiuti, gettito da riscuotere in aumento indipendentemente dalla tariffa