È in corso un importante dibattito sul quadruplicamento della linea ferroviaria tra Bologna e Castel Bolognese. Poiché l’impatto sul territorio può essere devastante è importante che il dibattito sia approfondito e sia ascoltata la voce delle comunità sia attraverso le Istituzioni che attraverso i comitati che si sono costituiti. L’assessora regionale alle Infrastrutture, Irene Priolo, ha sentito a questo proposito in Regione il 9 gennaio 2025 sindaci e amministratori dei comuni di Bologna, San Lazzaro di Savena, Ozzano, Dozza, Imola, Castel San Pietro, Castel Bolognese, Solarolo, Bagnara di Romagna, Faenza e Cotignola, oltre che della Città metropolitana di Bologna e della Provincia di Ravenna. Il confronto è proseguito giovedì con i comitati: il Comitato imolese NoViadotto, il Comitato Alta Velocità Fonti di Colunga San Lazzaro, il Gruppo cittadini Castel San Pietro Terme e il Comitato Alta Velocità Solarolo.
Spicca in questo elenco una importante mancanza, quella di Ravenna. Da una parte è naturale, poiché l’opera di cui si tratta interessa la linea Ravenna – Bologna solo per il tratto Castel Bolognese – Bologna. Dall’altra parte quello che è innaturale è che questa situazione va avanti da sempre: è dal 1863, cioè da quando venne inaugurata, che la tratta Ravenna – Castel Bolognese funziona su un solo binario.
Dice la Regione che non ha alcuna intenzione di perdere il finanziamento da 3 miliardi e mezzo di euro per il quadruplicamento. Ma come sempre si dimentica del tratto che resta e resterà ad un solo binario tra Ravenna e Castel Bolognese, azzoppando ogni possibilità di rendere almeno decente un viaggio in treno per passeggeri e merci in direzione di Bologna. Eppure vi transitano circa 20mila treni l’anno!
Come già abbiamo detto: «Per noi di Ravenna in Comune il raddoppio del binario per Castel Bolognese dovrebbe essere in testa ad ogni sforzo dell’Amministrazione presente e futura. Di questo, prima di ogni altro progetto ferroviario, si dovrebbe trattare nei rapporti con le Ferrovie, con la Regione, con il Governo». De Pascale lo aveva inserito tra le promesse da marinaio per cercare di vincere il ballottaggio nel 2016 («Entro i cinque anni realizzeremo le grandi infrastrutture: la ferrovia, nel collegamento con Bologna»). Eletto Sindaco se ne è prontamente strafregato. E non c’è da aspettarsi che la musica cambi ora che è diventato Presidente della Regione. Come confermato dal fatto che il Sindaco di Ravenna facente funzioni Sbaraglia non è stato invitato agli incontri in Regione.
Ravenna in Comune è ben consapevole del fatto che senza il raddoppio della Ravenna – Castel Bolognese i collegamenti ferroviari da e verso Bologna per la nostra Città restano a livello di indecenza. Chi opera nella logistica, chi fa il pendolare, ma anche chi ne fa uso saltuario ne è altrettanto consapevole. Sarebbe ora che lo diventasse anche chi siede sugli scranni istituzionali. Sono centosessantadue anni che aspettiamo!
[nella foto: le proteste per le fermate saltate a Godo, lungo la linea Ravenna – Bologna, frutto del delirio di qualche anno fa per rendere più veloce la tratta a binari invariati]
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Treni, linea Castel Bolognese-Bologna, i comitati: “Un tunnel per Imola e riesaminare l’impatto di un viadotto”