Tra pochi giorni è atteso a Ravenna l’arrivo della BW Singapore. Si tratta della nave convertita ad impianto per la rigassificazione del GNL che è stata autorizzata da Bonaccini a rimanere per un quarto di secolo davanti alle spiagge turistiche di Ravenna con il rischio che, prima o poi, si verifichi quello che Piero Angela ha definito «l’incidente più catastrofico immaginabile fra tutte le fonti energetiche». Come ancora qualche giorno fa abbiamo ricordato: «la diga essenziale allo svolgimento delle operazioni in sicurezza da realizzare in mare (per un costo di 300 milioni di euro prelevati da tasche pubbliche) non c’è ancora perché il cronoprogramma stabilisce fine lavori tra 24 mesi» ma «usare il rigassificatore in mancanza della diga aggiunge un rischio in più (peraltro senza che si sia mai effettuata una procedura a norma Seveso sulla grave incidentalità industriale)». Non ci sembra però che a qualcuno della politica ravennate il tema interessi o preoccupi. Interessa di più ingraziarsi la potentissima lobby del fossile che a Ravenna pretende di fare (e in effetti le è consentito fare) il bello e il brutto tempo.
Dell’amministratore delegato di SNAM, Stefano Venier (già ad di Hera), de Pascale ha tessuto spesso gli elogi, così definendolo senza riserva alcuna: «uno dei più brillanti manager su cui il nostro Paese possa contare». E proprio nei giorni scorsi lo stesso Venier ha avuto modo di ribadire quanto siano importanti, specie per le casse di SNAM, i due rigassificatori imposti in Toscana e in Emilia Romagna grazie ai commissari PD: «Il rigassificatore di Piombino, come del resto quello che entrerà in esercizio a primavera a Ravenna, è fondamentale». Il raccontino, il solito, è che servono per sostituire il gas russo ecc. ecc., quando invece servono solo alla speculazione di chi vuole l’Italia hub di rifornimento del GNL per i clienti europei. Speculazione oltre tutto sbagliata visto il crollo dei consumi in atto ed i diversi approvvigionamenti energetici degli altri Paesi europei.
Sul rigassificatore ravennate non ha mai detto molto il segretario provinciale del PD ravennate, Alessandro Barattoni, ora candidato dal suo partito al ruolo di Sindaco in vista delle prossime elezioni. Le rare volte che ha avuto modo di toccare l’argomento si è per lo più limitato a leggere dal “gobbo” quanto il partito aveva scritto per lui. Così lo abbiamo sentito appoggiare il «Partito Democratico che sostiene con grande convinzione la messa in opera dell’impianto di rigassificazione a Ravenna». Ma senza mai dimostrare grande entusiasmo: «Ravenna ha dimostrato grande serietà nei confronti del Paese e di fronte alla concessione della durata di 25 anni per il rigassificatore ci aspettavamo un riconoscimento maggiore per i territori».
Quando si profilerà all’orizzonte la BW Singapore Barattoni avrà dunque l’opportunità, ma anche la necessità, di dire la sua su una scelta che condizionerà la politica energetica, l’economia e la vita stessa della comunità per il prossimo quarto di secolo. Con rischi annessi e fregature incluse nel prezzo. Ora poi che è ritornato fuori il discorso del possibile raddoppio del rigassificatore al termine dell’autorizzazione rilasciata per lo stazionamento a Piombino, Barattoni deve per forza parlare e farlo chiaramente.
D’altra parte non siamo certo noi di Ravenna in Comune che possiamo mettergli in bocca cosa dire. Dopo tutto non abbiamo mai nascosto la nostra contrarietà assoluta ed incondizionata all’arrivo della BW Singapore, mentre centrodestra e centrosinistra si sono accodate al carro di SNAM senza battere ciglio. Siamo contrarie e contrari al rigassificatore 1, al 2, e a tutta la politica energetica di sudditanza al cane a sei zampe e relativi amichetti scrupolosamente seguita dal PD ravennate. Dunque possiamo ben capire che di noi di Ravenna in Comune il candidato Barattoni avrebbe difficoltà a fidarsi.
Gli proponiamo allora di lasciarsi suggerire le parole giuste da dire dal suo collega di partito ligure, il segretario regionale Davide Natale che ha espresso quanto segue (riportato da La Nazione del 16 gennaio) dopo aver attentamente ascoltato l’ad di SNAM:
«Snam non faccia passare per indispensabile al Paese un progetto che lo è solo per l’azienda. La narrazione che la nave rigassificatrice risponda alle esigenze di sostituire il gas proveniente dalla Russia ci meraviglia. I dati del 2023 dicono infatti che la Russia da primo fornitore di gas per l’Italia è precipitato agli ultimi posti, e che ormai è più il gas esportato che quello trattato da Piombino. Se i vertici di un’impresa fanno gli interessi dell’azienda noi facciamo l’interesse di un intero territorio e dei cittadini e ci opporremo con tutte le nostre forze al trasferimento dell’ex Golar Tundra. Snam non può permettersi di interferire con la vita democratica di una Regione. Noi non prendiamo ordini da nessuno, figuriamoci se li prendiamo da manager di società pubbliche o private che siano».
Il nostro è solo un consiglio, naturalmente. Ma se non venisse accolto ci sembrerebbe doveroso apprendere dalle labbra di Barattoni per quale motivo Ravenna dovrebbe essere felice di accogliere un impianto che Vado Ligure non vuole e per quale motivo il suo partito dovrebbe fare scelte opposte sul Tirreno rispetto all’Adriatico? O forse, a differenza di altre e altri (Ravenna in Comune per esempio), in Emilia Romagna e a Ravenna il suo partito è abituato da sempre a prendere ordini, meglio se vengono dai grandi manager delle grandi aziende. Pubbliche o private che siano.
[nell’immagine: in arrivo a Ravenna BW Singapore con i rischi che l’accompagnano]
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“Il rigassificatore è fondamentale”. Snam avverte Toscana e Liguria
Fonte: La Nazione del 15 gennaio 2025
«Il rigassificatore è indispensabile solo per la SNAM»
Fonte: La Nazione del 16 gennaio 2025