Programma

Semi di Futuro

  • 1. Un nuovo sviluppo per uscire dalla crisi – Da troppo tempo Ravenna è colpevolmente orfana di un disegno organico, una seria programmazione per il futuro della città, di un progetto a lungo termine che torni a ridarle un ruolo centrale a livello regionale e nazionale. Lo sviluppo si può e si deve basare su tre assi portanti. Il turismo che è la grande industria del futuro, uno dei settori più in crescita a livello mondiale negli ultimi dieci anni. Noi vogliamo avere una vera città a trazione turistica che rilanci pienamente i lidi, che ampli e differenzi l’offerta aumentando la durata dei soggiorni, che metta in rete le diverse realtà, che faccia dei festival culturali delle vetrine per la città e non solo degli eventi autoreferenziali. Le produzioni ad alto tasso di innovazione sono il secondo asse che porta a favorire i punti di forza e i nuovi progetti nell’ambito dell’information tecnology e della green economy. Ravenna in Comune parte dalla constatazione che queste direttrici non sono solo rispettose dell’ambiente al contrario di trivellazioni e speculazione edilizia, ma sono l’unica via per rimettere al centro il benessere della cittadinanza. Infine, il porto, attraverso il quale la città deve assumere nuovamente un proprio ruolo strategico nel quadro regionale, nazionale ed internazionale, ridefinendo un proprio ruolo tra le città costiere dell’Adriatico, meglio se attraverso la ricerca di possibili accordi, progetti, sinergie e comuni ambizioni con le altre amministrazioni costiere. Lo sviluppo dovrà essere qualitativamente diverso e non sinonimo di espansione selvaggia, speculazione, sfruttamento di risorse e suolo. La ripartenza dell’economia della nostra comunità prevede anche il mantenimento e la cura dei sui principali siti produttivi e commerciali con una attenzione strategica per la metalmeccanica e la chimica, evitando processi di disimpegno e delocalizzazione, ma favorendo l’innovazione produttiva e la tutela ambientale.
  • 2. Ravenna Comune del Lavoro – Il lavoro è la priorità in questi tempi di crisi, ma è anche una priorità di dignità. Noi proponiamo un piano complessivo che preveda in primo luogo l’uscita dei dipendenti delle ditte appaltatrici del comune dai salari da fame e dalla precarietà. Noi ci impegniamo a garantire che nessun lavoratore che dipenda in qualche modo dal Comune prenda meno di un numero congruo di euro l’ora e che abbia contratti dignitosi. Come fare? Congeleremo gli investimenti nelle premialità per favorire la ridistribuzione del reddito, inoltre riteniamo sia necessario fare a meno di figure dirigenziali ripetitive come quella del Direttore generale. Il Comune, inoltre si impegnerà nella lotta al lavoro nero e nella tutela dei diritti, tramite la nascita di punti di ascolto per i lavoratori sottoposti a questo tipo di ricatto.
  • 3. Trasparenza per difendere la Democrazia – Noi siamo qui per rompere un sistema di potere che favorisce i grandi interessi e sacrifica la democrazia, il lavoro e la trasparenza. La prima garanzia è che nessuno di Ravenna in Comune rappresenta grandi interessi economici. La seconda sarà la verifica e la rotazione dei dirigenti comunali in essere. La terza è la partecipazione democratica come antidoto a tutti i poteri forti, qualsiasi opera importante va condivisa con i cittadini e non fatta piovere dall’alto. La quarta è che le utilities saranno ridotte, e le nomine e gli incarichi rivalutati alla luce di competenze e progettualità. Solo così possiamo avere un Comune che fa l’interesse generale.
  • 4. Il welfare con uno scopo: povertà zero – Il welfare sempre più sotto attacco deve essere lo strumento capace di rispondere alle emergenze che si chiamino crisi o profughi. Inoltre deve essere non una lento macchinario burocratico, ma un soggetto investito di una mandato e un impegno profondo. Proponiamo un grande piano straordinario contro la povertà perché nessuno deve essere lasciato indietro, capace di coinvolgere le energie migliori del territorio. Vogliamo investire in un piano di “Housing sociale”, capace di rispondere a coloro che hanno subito le ferite della crisi sul piano abitativo. La sanità è messa in discussione nella sua dimensione universale, per quel che riguarda le competenze del comune siamo per garantire massima estensione a questo diritto, favorendo processi contrari a quelli di riduzione di servizi del Governo centrale.
  • 5. Per la scuola pubblica – Siamo per un piano di rimodulazione profonda dell’istruzione comunale secondo tre criteri: diminuire il ruolo delle scuole FISM e dell’insegnamento non qualificato; Aumentare il ruolo delle scuole pubbliche; venire incontro alle esigenze delle famiglie senza intaccare per nessuna ragione i bisogni, ma anzi cercando di dare migliore accoglienza e cura al sistema strategico degli asili e delle materne. Il rapporto con le private deve essere di forte valorizzazione del pubblico, mentre nel caso ci sia l’esigenza transitoria di mantenere rapporti con il privato, i finanziamenti vanno legati ad una attenta valutazione: della programmazione didattica, della qualità pedagogica e della valutazione condivisa delle professionalità.
  • 6. Periferie Non Solo Centro – Le periferie non vanno abbandonate rappresentano un pezzo importante della nostra popolazione; Ravenna dopo Roma è il comune più esteso d’Italia, racchiude tante diversità, dal centro urbano alla costa, alla collina. Ravenna in Comune si impegna su due punti qualificanti. Il ripensamento dei Consigli territoriali. Il problema ora è che i consiglieri non sono amministratori, ma vengono eletti su base partitica a prescindere dall’autentico rapporto con il territorio. Invece è necessario restituire voce a tutti gli angoli di Ravenna. Per questo ci impegnano a rinnovare il decentramento operando una organizzazione dei consigli stessi non su base partitica. La messa in opera di un progetto per ogni territorio entro la fine del mandato di cinque anni, in stretta sinergia con i consigli territoriali rinnovati. Questo permetterà di dare vera vita al ruolo dei consigli e al decentramento, dando risposte ai bisogni della popolazione.
  • 7. Ambiente – La tutela dell’ambiente è oggi una delle priorità per il futuro della vita stessa dell’uomo. Ravenna in comune vuole partire da alcune priorità urgenti: La qualità dell’aria di Ravenna e dei centri abitati non raggiunge livelli accettabili, sia per ragioni legate all’industria, che al sistema dei trasporti, che all’agricoltura. Lo scopo è raggiungere livelli di emissioni rispettose della salute delle cittadine e dei cittadini. Lo sviluppo e l’armonizzazione dei trasporti pubblici è strategica in tal senso. Di grande rilevanza è mettere al centro la difesa dai rischi idrogeologici. la manutenzione dei fiumi nel nostro territorio è essenziale, così come il monitoraggio delle zone edificate. Perciò è necessario fermare la speculazione edilizia in una città con migliaia di case sfitte e puntare sulla riqualificazione urbana e sulla messa in sicurezza. Ravenna è città di inceneritori che contribuiscono all’inquinamento. Noi proponiamo l’estensione della raccolta dei rifiuti porta a porta in tutto il comune, per diminuire l’impatto dello smaltimento.
  • 8. Cittadinanza aperta – Ravenna sarà una città capace di dare spazio alle speranze e ai diritti di tutte e tutti, capace di fare il massimo senza esitazioni riguardo a temi come: testamento biologico, matrimonio tra persone dello stesso sesso. Un luogo dove tutti gli abitanti indipendentemente dalla nazionalità, dal sesso, dalla religione e dall’orientamento politico siano considerati Cittadini Ravennati, con gli Stessi Diritti e le Stesse Responsabilità, con una amministrazione in grado di rispondere alle domande e ai bisogni dei suoi abitanti, tramite la capacità di coordinare le emergenze, di fornire servizi e risposte a tutte e a tutti. Una Ravenna che dovrà essere laica perché proprio con lo strumento della laicità si potranno armonizzare le tante diversità e realizzare una società rispettosa ed accogliente verso coloro che qui hanno deciso di vivere e lavorare. Un impegno comune che coinvolge la collettività perché tutti siamo costantemente ospiti e ospitanti.