Lo diciamo noi, lo dicono i cittadini e lo dicono i piccoli commercianti: a Ravenna spuntano più supermercati che funghi. L’apertura di un nuovo supermercato a marchio Lidl (il terzo) aveva infatti fatto sbottare il Presidente di ASCOM: «se non ci sono state rinunce, ma non credo, sono previste altre sette aperture di catene alimentari, legate per lo più ai piani urbanistici degli anni 2000, quando si pensava ad una Ravenna con oltre 200mila abitanti e non come oggi a 160mila». Così non deve stupire ora l’annunciato arrivo anche del marchio Esselunga che sino ad oggi a Ravenna mancava. Confermiamo dunque quanto scrivevamo solo pochi giorni fa: de Pascale ha ridotto Ravenna a una enorme piastra commerciale intervallata da qualche rotonda.
Come si può parlare di riqualificazione quando l’unico servizio che non manca a Ravenna è proprio quello rappresentato dai supermercati? Le conseguenze si subiscono in Città, dove chiudono i negozi di vicinato. E nel forese dove si assiste ad una vera e propria desertificazione del territorio. E nel centro storico dove intere strade mettono in mostra solo vetrine chiuse.
Ravenna in Comune chiede formalmente al Sindaco di dichiarare una moratoria nel rilascio di nuove autorizzazioni. La misura è colma e de Pascale non può continuare a nascondersi dietro a presunte decisioni già assunte dalle precedenti Amministrazioni e ora irrevocabili come ha fatto per tutto il precedente mandato. Ravenna non può venire completamente colonizzata dalle grandi catene della GDO senza opporre resistenza. Diciamo basta a nome della cittadinanza di oggi ma anche delle generazioni di domani.
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A Ravenna in arrivo un nuovo supermercato Esselunga