Ieri sono decorsi sedici anni dalla morte di Luca Vertullo. Luca rimase ucciso al primo giorno di lavoro, il primo settembre 2006, nella stiva di un traghetto nel porto di Ravenna, investito da un semirimorchio che pesava più del consentito. Nessuna pesa era presente in porto per poterlo accertare. Furono le indagini successive a dare contezza della violazione. Ora la pesa è stata installata. Ma Luca è morto, a soli 22 anni, travolto da un semirimorchio per il quale nessuno aveva accertato il superamento del limite di peso. Più controlli corrispondono a più diritti e a più sicurezza. E, come continuiamo a ripetere, nessun settore è immune.
Uno su tre, ad esempio è la media delle violazioni che i controlli nel mese di agosto compiuti dai Finanzieri hanno accertato nel mondo del lavoro. 82 assunzioni irregolari, di cui 14 completamente in nero, su una quarantina di ispezioni svolte a livello provinciale. La metà di queste nel comune di Ravenna. Molti casi di illecito abbattimento delle retribuzioni lorde assoggettate agli oneri fiscali e previdenziali, compensate con l’erogazione di indennità fittizie. Moltissimi anche i “fuori busta”. Non sono mancati gli accertamenti riguardanti lo svolgimento di mansioni più gravose rispetto a quanto contrattualizzato.
Avevamo scritto proprio pochi giorni fa: «A Ravenna si ha la certezza che ad ogni serie di ispezioni, praticamente in ogni settore lavorativo, corrisponderà puntuale l’accertamento di violazioni delle più svariate normative, da quelle a tutela della sicurezza a quelle emanate a garanzia del rispetto della regolarità contributiva, ecc.». La notizia che commentavamo in questo modo riguardava le violazioni nei cantieri edili. Oggi, invece, a conferma dell’estensione a macchia d’olio del disprezzo per diritti e regole, le irregolarità hanno riguardato prevalentemente le imprese operanti nel settore della ricezione turistica (hotel, stabilimenti balneari, bar e ristoranti). Ma anche il settore della raccolta della frutta non ha mancato di dare il suo “contributo” in termini di contestazioni.
D’altra parte non si tratta di un evento inaspettato. Lo scorso anno, secondo l’Ispettorato del Lavoro, in Emilia Romagna è stato riscontrato un tasso di irregolarità complessivamente pari al 62,55%. La percentuale, poi, arrivava al 72% concentrandosi sul lavoro svolto nelle cooperative rinvenute come irregolari.
Come Ravenna in Comune continuiamo a pretendere che si incrementino quei controlli promessi dal Prefetto come risultato del “patto per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità” sottoscritto il 29 luglio da ben 42 fra enti e organizzazioni. Abbiamo visto troppi impegni pattizi lasciati lettera morta per credere ad una sua efficacia per la sola “magia” delle firme. Solo un aumento dei controlli può portare un più efficace contrasto del lavoro sommerso, irregolare, illegale, insicuro.
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Lavoro nel Ravennate, irregolarità in un terzo delle strutture ispezionate dalla Finanza
Fonte: Corriere Romagna dell’1 settembre 2022