RIGASSIFICATORE 2: IL RITORNO

Parliamo di nuovo di rigassificatore perché è risaltata fuori la vicenda del raddoppio. Ossia dell’arrivo a Ravenna di un altro rigassificatore oltre a quello già autorizzato. 

La causa e la premessa è sempre la stessa: l’ambiente politico di centrodestra e centrosinistra ravennate è da sempre favorevole alle politiche della lobby del gas. Stanno avanzando i cantieri della cosiddetta Linea Adriatica, meglio noto come “gasdotto dei terremoti” a cui proprio quest’anno il Consiglio Comunale ha dato il via libera e che produrrà giganteschi sbancamenti di dimensioni autostradali (per una larghezza di 40 metri ed una profondità di 5). Nel 2020 era stata la volta del rifacimento del metanodotto Ravenna Mare – Ravenna Terra per 26 km di tubi e nel 2022 era stato il turno del rigassificatore e dei suoi 40 km di collegamenti. 

L’attività di rigassificazione è correlata all’arrivo a Ravenna, previsto per gli inizi del prossimo anno, di una nave chiamata BW Singapore attualmente in allestimento a Dubai. Come noto l’operazione, già coccolata da tempo dagli affaristi del settore, è stata velocissimamente varata nel 2022 con la scusa della guerra tra Russia e Ucraina e prevedeva sin dall’inizio che i rigassificatori fossero due. Oltre a quello di Ravenna, infatti, ne è stato autorizzato un altro a Piombino. Non ripetiamo la storia che sta dietro all’arrivo della Golar Tundra nel porto toscano. Come Ravenna in Comune abbiamo dedicato molti comunicati all’argomento oltre ad aver contribuito al movimento che continua ad opporsi all’intero progetto. Ci basti qui ricordare che l’autorizzazione rilasciata per l’impianto piombinese è di tre anni mentre quella per Ravenna di venticinque. Fin da subito è dunque sorto il dilemma su dove verrà collocata allo scadere del terzo anno una nave che invece di essere affittata è stata comprata ed ora da Golar Tundra è stata ribattezzata Italis LNG.

Dopo aver soppesato le due alternative, cioè Ravenna e Vado Ligure, la decisione del Governo di centrodestra è stata quella di dare la preferenza all’opzione ligure. Solo successivamente all’ufficializzazione di questa scelta e alla nomina del Presidente della Liguria come commissario, il Consiglio Comunale ravennate ha deciso all’unanimità che, effettivamente, l’Italis LNG a Ravenna non ci poteva stare. Stessa unanimità ma in senso opposto (nessun contrario e un solo astenuto) aveva visto la favorevole deliberazione assunta dal Consiglio Comunale per accogliere BW Singapore.

A seguito di ciò qualcosa è stato confermato e qualcosa è cambiato per quanto riguarda il rigassificatore del Tirreno. Da una parte il Comune di Piombino ha rinunciato ad opporre avanti al Consiglio di Stato la decisione del TAR che l’aveva visto soccombere rispetto al ricorso presentato contro l’autorizzazione triennale. Lo ha fatto dopo aver avuto conferma sia giudiziaria che governativa, oltre che dalla Regione Toscana, che la durata complessiva non avrebbe conosciuto prolungamenti. In altri termini a metà 2026, dopo tre anni di esercizio, lascerà definitivamente Piombino. Per andare dove? Come detto, era stato previsto l’accoglimento a Vado Ligure per il perfezionamento del quale era stato avviato un procedimento dal commissario Toti, presidente della Regione. Il procedimento stava già annaspando quando Toti è finito ai domiciliari per la nota vicenda del porto di Genova. A breve, qualunque cosa gli accada sotto l’aspetto giudiziario, verrà sostituito nel ruolo di commissario. Prima ancora, però, ci ha pensato il nuovo Presidente della Regione Liguria ad interim a mettere nero su bianco, dopo aver ufficialmente ascoltato tutti i sindaci del territorio, che di trasferire il rigassificatore da Piombino a Vado non se ne parla.

Riportiamo testualmente dalla stampa ligure online (Savona News del 16 luglio 2024, “Rigassificatore, aria di dietrofront“): «La Regione [Liguria] fa dietrofront, il Governo “forse”, perché non persisterebbe più l’emergenza gas. Un cambio di rotta preso a qualche ora dalla mancata revoca dei domiciliari al presidente regionale [Toti]. Una decisione frutto di un voto che potrebbe essere anticipato in caso di dimissioni del presidente regionale o a maggio 2025? A Piombino il neo riconfermato sindaco Francesco Ferrari in quota Fratelli d’Italia continua a tenere alte le barricate e dopo la battaglia degli anni scorsi, ritiene che la nave, come da accordi, debba andare via dal porto nel 2026. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin lo scorso fine settimana ha fatto visita al cantiere di Snam per il rigassificatore di Ravenna al largo di Punta Marina. E sullo sfondo, in caso di stop allo spostamento del rigassificatore savonese, pare ci sia l’intenzione di posizionare il secondo impianto proprio nel comune romagnolo per dar vita ad un maxi polo energetico. Con le elezioni imminenti in Emilia Romagna ci sarà da capire quali saranno gli scenari politici futuri. Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, candidato del Pd alle regionali non si è messo di traverso, anzi».

In effetti i conti sono presto fatti. In occasione della visita del Ministro Pichetto Fratin ai cantieri del rigassificatore, presente il Sindaco nonché candidato alla guida della Regione de Pascale, è stato fatto il punto su quello che è diventato il progetto Ravenna: un vero e proprio mostro costituito da nuova piattaforma di ormeggio (un’opera imponente lunga circa 440 metri e dal peso di oltre 14.000 tonnellate) ed una diga di quasi un chilometro realizzata a protezione di tutto ciò che vi attraccherà. È stato indicato come giorno di attivazione il 1° aprile del 2025, che già suona abbastanza da presa in giro. La domanda che Ravenna in Comune pone adesso al Sindaco de Pascale è: il raddoppio del rigassificatore, cioè la doppietta BW Singapore ed ex Golar Tundra davanti a Ravenna è ancora esclusa? Oppure i lavori in corso da parte di SNAM, un vero e proprio porto off-shore interamente dedicato alla rigassificazione, da un punto di vista tecnico lo consentirebbero? A Ravenna si sta affrontando un costo che già ora è doppio rispetto a quello di Piombino e continua a crescere: cosa impedisce a SNAM di cercare di ottimizzare l’investimento ridislocando a Ravenna l’Italis LNG? Ravenna in Comune non si stanca di ricordare che già una volta l’Amministrazione de Pascale ha ribaltato la decisione assunta dalla precedente Amministrazione (Matteucci) di non accettare rigassificatori a Ravenna. Cosa impedisce un nuovo voltafaccia?

[nell’immagine: Pichetto Fratin e de Pascale. Attenti a quei due che si divertono un mondo…]

#RavennainComune #Ravenna #rigassificatore

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Rigassificatore, Piana ‘Liguria cambia posizione, è contraria’. ‘La svolta in seguito alle dichiarazioni dei sindaci’

Fonte: ANSA del 12 luglio 2024

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Rigassificatore, aria di “dietrofront”. Pichetto Fratin è stato a Ravenna la settimana scorsa, non è da escludere che venga creato un polo con due rigassificatori

Fonte: Savona News del 16 luglio 2024

 

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