LA QUALITA’ DELL’ARIA FRITTA

Apprendiamo dalla stampa di un altro record negativo attribuito a Ravenna in relazione all’inquinamento atmosferico. Ci collocheremmo al settimo posto in Italia. Una posizione poco lusinghiera e, soprattutto, strettamente collegata a conseguenze spiacevoli sul piano sanitario. Pensiamo ai tumori delle vie respiratorie. L’ultimo dato reso disponibile dall’ISTAT è relativo al 2021, in cui furono 297 le morti registrate a Ravenna per questa tipologia. Cinque anni prima, nel 2016, erano state 260. Tumori che, a loro volta, vanno di pari passo con gli sforamenti rispetto ai valori massimi consentiti dalla normativa nei fattori di inquinamento che, appunto, hanno una diretta relazione con l’insorgere di tumori. In particolare le polveri sottili.

Il giorno prima della diffusione della notizia, domenica pomeriggio, abbiamo partecipato ad un evento di sensibilizzazione organizzato da diverse organizzazioni ambientaliste e non solo, più che altro a componente giovanile (con la nobile eccezione della Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile con partecipanti di ogni età): “Ravenna città del mosaico?“. Prendendo spunto da episodi come quello della Villa romana, appena scoperta e destinata ad essere risepolta, e delle Torri Hamon, distrutte per sempre, ci si è pubblicamente interrogate e interrogati sulle politiche seguite dall’Amministrazione di centrosinistra ravennate. Come già si è riscontrato, infatti, balza all’occhio la priorità invariabilmente assegnata da de Pascale & co. ad ogni istanza avanzata dal “partito” delle energie fossili rispetto alla tutela di quelli che dovrebbero essere interessi quanto meno di pari livello, se non superiori vista la rilevanza costituzionale degli stessi: cultura, salute e anche ambiente dopo la riforma di due anni fa.

Non ritorniamo su episodi ampiamente noti che hanno contraddistinto in maniera particolarmente negativa il comportamento dell’attuale Amministrazione, ma non possiamo evitare di citare come dal rigassificatore, alla discarica di CO2, all’invasione di metanodotti, alle estrazioni che continuano sotto costa, ogni richiesta della lobby del fossile riceva invariabilmente il via libera mentre ostacoli su ostacoli vengono frapposti dalla Giunta a qualunque iniziativa che, anche solo in potenza, possa essere vista di mal occhio dagli amichetti del cane a sei zampe (ENI).

Al termine dell’iniziativa di domenica sono intervenuti alcuni rappresentanti della maggioranza di centrosinistra che amministra il nostro Comune. Hanno infatti preso la parola un ex parlamentare di Sinistra Italiana, Giovanni Paglia, ed un consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Schiano. Come facilmente prevedibile non hanno convinto le loro perentorie affermazioni per cui si potrebbe essere partiti di lotta e di governo al tempo stesso. Nessun contributo al miglioramento della qualità dell’aria è stato portato dall’attuale Amministrazione, come facilmente dimostrabile. Ha pertanto poca utilità che nei programmi di quelle formazioni politiche vengano inseriti propositi di attenzione per il cambiamento climatico o il rispetto del territorio o, anche, di tutela ambientale visto che tali elementi non sono destinati a trovare alcuna attuazione in quanto incompatibili con il credo neoliberista del PD con cui si alleano. D’altra parte, inutili parole di identico tenore si ritrovano anche nei programmi dello stesso PD e vediamo giornalmente dalle decisioni assunte in Consiglio quanto siano tenute in considerazione…

Come Ravenna in Comune non abbiamo dubbi sul valore da attribuire alla coerenza tra le parole spese e le azioni compiute. Non abbiamo dubbi nemmeno nel considerare praticamente nullo il peso politico di affermazioni di tutela dell’ambiente, della salute e della cultura quando vengono espresse da chi continua a rimanere saldamente nell’Amministrazione che continua a disattenderle. L’aria fritta non ridurrà l’inquinamento (né cambierà mai alcunché).

[nell’immagine: un momento di “Ravenna città del mosaico?”, domenica 30 giugno ai Giardini Pubblici di Ravenna, con l’intervento del portavoce del coordinamento ravennate della Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile, Pippo Tadolini, già consigliere territoriale per Ravenna in Comune]

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Ravenna al settimo posto fra le città più inquinate d’Italia

Fonte: Corriere Romagna del 1° luglio 2024

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