CHE SIGNIFICANO SICUREZZA NAZIONALE E FORTE SOSTEGNO DELLA COMUNITÀ RAVENNATE ?

Comunicato stampa del Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”

16 agosto 2022

Visto che il nostro Sindaco ha deciso di lavorare anche a Ferragosto e di rilasciare interviste, decidiamo di tenergli compagnia, e cerchiamo di controbattere alle sue dichiarazioni comparse proprio lunedi mattina su una parte della stampa locale.

Non intendiamo entrare nel merito delle valutazioni sugli scenari elettorali, e sollecitiamo  chi ci legge a giudicare i contenuti, proposti dalle varie forze in campo. Nel nostro coordinamento, e nell’insieme del movimento che dà vita alla campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile” ci sono persone appartenenti a diverse collocazioni politico-elettorali, ed ognuno deciderà se votare e come votare, secondo i propri ragionamenti.

Ma sulla questione rigassificatore, e in generale, su questa generosità che il Sindaco non tralascia mai di ostentare nel sostenere il mondo del gas e il modello estrattivista, non possiamo stare zitti.

De Pascale dice che il rigassificatore è questione di sicurezza nazionale, sposando le posizioni del Presidente Draghi, del Ministro Cingolani e anche dell’ On. Calenda, che propone senza mezzi termini di militarizzare i siti dove c’è il rischio di opposizioni alle grandi opere metanifere. E sostiene anche che  percepisce il “forte sostegno della comunità ravennate” nel voler realizzare nel minor tempo possibile rigassificatore, liberalizzazione delle trivellazioni e impianto del CCS.

Allora, se il Sindaco volesse usarci la gentilezza di rispondere in maniera chiara ai quesiti che il mondo ambientalista sta ponendo a lui e a tutta la politica da qualche anno, vorremmo porgli alcune domande. E precisamente:

  • Che significa “sicurezza nazionale” ? Le questioni poste da scienziati, tecnici e territori sui rischi insiti nella proliferazione delle strutture metaniere non sono una questione di sicurezza degna di attenzione ? Che l’inquinamento produca ogni anno in Italia almeno sessantamila morti premature, e che il metano (con tutto l’indotto in termini di movimentazione e costruzione di strutture) sia fortemente implicato nella pessima qualità dell’aria che respiriamo non è qualcosa che ha a che vedere con la “sicurezza nazionale” ? Che vi siano ormai qualificatissimi studi che mostrano come il metano abbia un potere climalterante decine di volte superiore a quello della stessa anidride carbonica, è un dato di sicurezza del tutto trascurabile ?

Noi siamo convinti, e in ciò confortati da una messe di elaborazioni della comunità scientifica e dalle prese di posizione dello stesso Presidente delle Nazioni Unite Guterres, che qualsiasi atto vada nel senso di aumentare ulteriormente (anziché iniziare subito a ridurre) le emissioni inquinanti e climalteranti, configuri – questo si – un attentato alla sicurezza, territoriale, nazionale e generazionale.

Trattare l’installazione di una pesantissima attività produttiva (che poi sarà pronta a operare, ben che vada, nel terzo trimestre del 2024) secondo una procedura di emergenza, come se si trattasse di prendere decisioni in poche ore per rimuovere una frana o per spegnere un incendio, sia sostanzialmente sbagliato e contrario alla correttezza e al rigore con cui andrebbero affrontate scelte che disegnano l’assetto energetico e il panorama ambientale per diversi decenni. Quando si dice di voler concludere l’iter autorizzativo “nel minor tempo possibile”, e non nel tempo davvero necessario a svolgere ogni completa indagine di tipo ambientale, territoriale e sanitario, ci si assume una responsabilità grave sia relativamente ai rischi di incidente, sia per quanto riguarda l’impatto sugli ecosistemi, la qualità dell’aria, il paesaggio (globalmente inteso), l’insistenza complessiva sul territorio e le sue attività.

  • Che significa “forte sostegno della comunità ravennate” ? Non ci risulta vi sia stato un coinvolgimento della popolazione, non sono state fornite alla cittadinanza informazioni chiare e complete su cui ragionare, non ci pare si siano tenute assemblee pubbliche in cui si potessero mettere a confronto i pro e i contro delle varie opzioni. Se mai si è portata avanti un’informazione distorta e senza possibilità di replica, insistendo sul fatto che le scelte a favore del “sistema-metano” servirebbero a superare le eventuali difficoltà del prossimo inverno, quando – come si diceva – avranno i primi loro effetti sull’inverno ’24-’25; o a ridurre i costi delle bollette, quando si sa bene che il gas verrà immesso nella rete nazionale e poi rivenduto, e pagato in bolletta, ai prezzi di mercato, che fra l’altro risentiranno  del fatto che la filiera del gas liquefatto e rigassificato ha costi altissimi, che verranno ovviamente riversati in bolletta; o ancora a raggiungere l’autonomia energetica, mentre saremo invece legati a nuovi vincoli imposti da paesi produttori di non certo specchiata moralità dal punto di vista dei diritti e tanto meno da quello ambientale.

Va detto poi che le nostre proteste e le nostre iniziative fino ad ora realizzate, sono state frequentate da persone e organizzazioni di ogni tipo e di varia collocazione politica (anche sostenitrici del Sindaco e del Presidente della Regione nelle ultime campagne elettorali), economica e generazionale. Quindi, il “forte sostegno” della comunità ravennate, come  viene testato dal Sindaco e da chi la pensa come lui ?

Non crediamo che i vari territori (Piombino, ma non solo) dove le comunità si stanno opponendo decisamente a queste scelte energetiche e produttive, con l’appoggio di buona parte del mondo politico e  delle istituzioni, dove interi consigli comunali votano no all’arrivo dei rigassificatori, siano popolati e governati solamente da irresponsabili che attentano alla sicurezza nazionale.

Mentre  confermiamo la nostra volontà di opporci alla costruzione di un futuro energetico, climatico e ambientale assai preoccupante, e voler costruire invece scenari del tutto alternativi, basati sulle rinnovabili e sulla produzione diffusa e decentrata, chiediamo al Sindaco, alle istituzioni, alla politica e a tutta la società civile di costruire un lungo periodo di confronto serio, argomentato e completo, libero dalle pressioni di chi ha soltanto l’interesse a salvaguardare i profitti dei colossi dell’energia.

                           Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”

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